Tony Matarrelli, sindaco di Mesagne, è stato rieletto alla guida dell’Autorità idrica pugliese (Aip) anche per il triennio 2025-2028. L’annuncio è arrivato in occasione dell’insediamento del Consiglio direttivo, confermato in toto e composto dai sindaci di Crispiano, Luca Lopomo, di San Marco in Lamis, Michele Merla, di Cellamare, Gianluca Vurchio, e di Minervino Murge, Maria Laura Mancini.
«Accogliamo con soddisfazione il fatto che l’intero direttivo dell’Autorità idrica pugliese sia stato riconfermato», afferma Matarrelli, parlando di «un riconoscimento del lavoro svolto in questi anni» in cui «abbiamo investito risorse importanti per ridurre la dispersione con risultati significativi».
In 10 anni, ricorda il sindaco di Mesagne, «abbiamo ridotto del 12% la dispersione dell’acqua dalle tubature di Acquedotto pugliese. Ci sono stati risultati sul piano dell’ambiente e sull’efficacia della depurazione: la Puglia – prosegue – negli ultimi 4 anni registra il mare più pulito d’Italia e il 99,8% delle acque esaminate risultano di qualità eccellente».
I risultati dell’ultimo triennio
Il triennio appena concluso ha apportato una serie di risultati significativi nella gestione dell’acqua pugliese. Già nel 2022, l’Autorità idrica ha adottato il Piano d’ambito, un’imponente programmazione, approvata l’anno successivo, per un importo complessivo di 7 miliardi di euro di interventi da consumarsi entro il 2045. Una cifra senza precedenti nella storia dell’acqua pubblica.
Nello specifico, tra il 2022 e il 2024, sono stati investiti 1,23 miliardi di euro per il potenziamento, l’ammodernamento, il telemonitoraggio o la realizzazione ex novo delle infrastrutture idriche. Analogo sforzo è stato compiuto per potenziare, ammodernare o realizzare le reti fognarie, investendo 250 milioni di euro.
Rispetto al comparto della depurazione, sono stati approvati 88 progetti per un totale di 500 milioni di euro, destinati o a potenziare e adeguare i depuratori esistenti, o a risolvere il problema delle emissioni odorigene, o al riuso delle acque reflue depurate e alla gestione dei fanghi. Anche il lavoro rispetto alle nuove fonti di approvvigionamento ha portato buoni frutti: 303 milioni di euro.
Rispetto al tema del riuso, la Puglia può contare su 41 impianti di depurazione in grado di restituire acqua affinata (7 sono già in esercizio), destinati a salire a 70 entro il 2028 quando il volume di risorsa idrica riutilizzabile corrisponderà a più della metà del volume complessivamente depurato.
Tra i risultati prodotti dagli investimenti stanziati per il potenziamento e l’adeguamento dei depuratori, la qualità delle acque di balneazione pugliesi, definita “eccellente” da rigidi standard europei, così che da 4 anni il nostro mare è considerato il più pulito d’Italia. Fiore all’occhiello delle attività di innovazione e sviluppo, la prima fattoria acquaponica d’Europa alimentata da acque reflue depurate, realizzata a Castellana Grotte, struttura all’avanguardia in cui le acque reflue urbane già trattate e idonee all’irrigazione verranno ulteriormente depurate per essere utilizzate per la produzione in situ di verdure e pesce.
Aip, che aderisce ad Avviso Pubblico, è anche orgogliosa di essere il primo Ente in Puglia a dotarsi dello standard internazionale anticorruzione ISO 37001:16, con lo scopo di ridurre i rischi e i costi legati a possibili fenomeni corruttivi e alimentare una cultura fondata sulla legalità.