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Aggressioni al personale sanitario: 18mila casi nel 2024 in Italia. E in Puglia parte una campagna di sensibilizzazione

In Italia, nel 2024, sono state oltre 18mila le aggressioni al personale sanitario raccolte grazie alle segnalazioni volontarie dall’Osservatorio del ministero sulla sicurezza dei professionisti sanitari e socio-sanitari. Circa 22mila gli operatori coinvolti.

Lo ha detto a Foggia il ministro della Salute, Orazio Schillaci, durante il suo intervento alla presentazione del terzo rapporto Fnomceo-Censis che indaga le cause della violenza per la Giornata nazionale di educazione e prevenzione contro la violenza nei confronti degli operatori sanitari e socio-sanitari, che ricorre oggi 12 marzo.

«Guardando agli ambiti – ha aggiunto il ministro – le aggressioni si verificano soprattutto in pronto soccorso, nei servizi psichiatrici e nelle aree di degenza mentre gli aggressori purtroppo sono prevalentemente i pazienti stessi, seguiti da familiari o caregiver e si conferma, come nel 2023, una netta prevalenza di aggressioni verbali (70%) rispetto a quelle fisiche (24%) e contro la proprietà (6%)».

Per il ministro «la sicurezza del personale sanitario e sociosanitario non è un mero slogan, è una vera priorità. Per questo abbiamo approvato norme per non lasciare impuniti gli aggressori, con la procedibilità d’ufficio e pene più severe, e potenziato la vigilanza con più presidi di polizia negli ospedali. Fino ad arrivare all’ultima legge che ha introdotto l’arresto in flagranza di reato anche differita. Credo – ha concluso – si debba riconoscere al governo di aver messo in campo misure importanti, condivise con le categorie, per scoraggiare la violenza e aumentare i livelli di sicurezza per il personale».

In Puglia

Nel 2024, in Puglia, si sono registrati 325 casi di aggressione ai danni di medici, infermieri e operatori socio-sanitari. Il 180% in più rispetto all’anno precedente quando erano stati 116.

Nel dettaglio, in Puglia si sono verificati 224 episodi di violenze verbali (80 nel 2023), 101 di violenza fisica (60 nel 2023). A questi vanno sommati i 42 episodi di danneggiamento, 30 in più rispetto all’anno precedente. In tre casi su quattro gli autori delle aggressioni sono i pazienti stessi. I luoghi più a rischio risultano essere i pronto soccorso, i servizi psichiatrici di diagnosi e cura, e i reparti ospedalieri. I professionisti più colpiti sono gli infermieri, seguiti dai medici e operatori socio-sanitari.

Per far fronte agli episodi di violenza, la Regione Puglia nell’ultimo anno ha messo in campo un sistema uniforme di rilevamento dei dati sulle aggressioni, uno schema di protocollo operativo tra Asl e Prefetture, la presenza nei pronto soccorso di personale dedicato all’accoglienza, corsi di formazione sulla gestione dei conflitti per gli operatori e una campagna di comunicazione per promuovere una cultura del rispetto verso il personale sanitario.

Emiliano: «La sicurezza va garantita e assicurata sempre»

«Gli ospedali sono luoghi di assistenza e cura dove i comportamenti violenti sono semplicemente inaccettabili. La tutela di pazienti, medici, infermieri e operatori sanitari deve essere una condizione che va garantita e assicurata sempre», ha affermato il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano nel corso di un incontro organizzato dalla Fnomceo a Foggia, teatro di una delle aggressioni più violente ai danni di personale sanitario.

«L’accordo con le Prefetture mira ad aumentare la sorveglianza e il pronto intervento delle forze dell’ordine e agisce sul fronte della protezione e della repressione», ha aggiunto, spiegando che «stiamo lavorando anche sulla formazione degli operatori sanitari per migliorare la loro comunicazione con pazienti e familiari per prevenire sul nascere ogni forma di aggressività».

«È una battaglia culturale»

L’obiettivo finale, però, è quello di «sensibilizzare l’intera popolazione sul tema» e per questo la Regione ha lanciato una campagna di comunicazione che parte oggi in tutti gli ospedali pugliesi. «Abbiamo il dovere di proteggere chi ogni giorno si prende cura della nostra salute e della nostra vita, dobbiamo maturare questa consapevolezza come collettività, per fare in modo che i dati che oggi diffondiamo sugli episodi di violenza non si ripetano più in futuro», ha concluso Emiliano.

«È una battaglia culturale e civile che dobbiamo affrontare insieme», ha ribadito l’assessore alla Sanità e vice presidente della Regione Puglia, Raffaele Piemontese: «Il rispetto per chi si prende cura di noi deve essere un valore condiviso», ha aggiunto, perché «la violenza è inaccettabile, ogni aggressione ha un impatto sulla vita e sul lavoro di chi ogni giorno è in prima linea e mina il diritto alla salute dei cittadini».

Le misure previste in Puglia per il contrasto alla violenza

La Regione Puglia ha approvato a luglio del 2024 le “Linee di indirizzo per la prevenzione, protezione e gestione degli atti di violenza a danno degli operatori sanitari e socio-sanitari“, che integrano gli elementi di sicurezza sul lavoro alle raccomandazioni ministeriali in ambito di rischio clinico.

Il documento, elaborato dal Sistema regionale di Gestione integrata della Sicurezza sul lavoro Puglia del dipartimento Promozione della Salute, con il coordinamento scientifico del dottor Danny Sivo (Coordinatore SiRGISL) per promuovere maggiori e omogenei livelli di sicurezza nelle strutture sanitarie regionali.

Tutte le aziende sanitarie e ospedaliere, in attuazione delle linee di indirizzo, hanno destinato personale dedicato all’accoglienza dei pazienti in pronto soccorso, figure in alcuni casi riconoscibili con apposita divisa all’interno dell’area di emergenza, a cui è affidato il compito accogliere i pazienti, fornire supporto e chiarimenti sulle procedure e i tempi di attesa. In alcune aziende è anche previsto che si rapporti ai familiari e caregiver migliorando la trasparenza e riducendo l’insorgere di possibili conflittualità.

Lo schema di protocollo con le Prefetture, si inserisce nelle disposizioni della legge n. 113/2020, e stabilisce misure preventive e di protezione attraverso l’adozione di tecnologie avanzate come la videosorveglianza, i sistemi di teleallarme e il rafforzamento dei servizi di sicurezza al fine di garantire un intervento tempestivo delle forze di polizia nelle strutture sanitarie in particolare nei reparti di emergenza o ad alto rischio.

Corsi di formazione per gli operatori sanitari, in tutte le aziende sono partiti o sono in programmazione dei moduli di formazione riservati al personale per migliorare la comunicazione tra operatori sanitari, pazienti e familiari, fornendo strumenti e tecniche per una comunicazione chiara, empatica e rispettosa. Inoltre, mirano a sviluppare la capacità di gestione dei conflitti, fornendo strategie per prevenire e risolvere situazioni problematiche.

La campagna di comunicazione

A tutte le aziende sanitarie pugliesi è stato distribuito materiale informativo predisposto dall’Asset che sarà esposto nelle aree più a rischio e sta per partire una campagna di comunicazione multicanale per sensibilizzare la popolazione sul tema del rispetto degli operatori sanitari, della loro professione, dell’impatto che gli episodi determinano sul funzionamento delle strutture sanitarie e sulle responsabilità, inasprite dalle recenti modifiche al codice penale, a carico di coloro che perpetuano atti di minaccia e di violenza in danno agli operatori sanitari.

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