«Gravissimi atti di violenza, insubordinazione e resistenza» sono alla base della denuncia del professore pugliese Ivano De Luca, dirigente scolastico e in servizio come presidente del comitato di vigilanza per le prove concorsuali. Il docente ha lanciato un appello al ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, parlando di atti «subiti nell’esercizio delle mie mansioni, che costituiscono un attacco frontale alla dignità della scuola dello Stato e un sintomo di una profonda crisi etica».
La denuncia
I fatti si sarebbero verificati il primo dicembre scorso, durante la sessione pomeridiana del concorso Pnrr3. «Il mio ruolo di garante della legalità è stato ostacolato fin dall’inizio da una partecipante la cui condotta ostruzionistica sulle regole di accoglienza ha richiesto un primo contatto con la Dirigenza dell’Usr Puglia per far valere le disposizioni concorsuali – scrive De Luca – Nonostante i miei successivi tentativi di ristabilire un clima collaborativo e sereno, la situazione è precipitata in un atto inqualificabile per chi ambisce a un ruolo educativo». La candidata sarebbe stata sorpresa a dialogare con una collega, «contravvenendo palesemente alle disposizioni concorsuali che vietano qualsiasi comunicazione tra i candidati. Al comunicato dell’annullamento della prova, la reazione è stata incontrollata e intollerabile. La candidata ha inveito contro il sottoscritto accusandolo di ‘abuso di potere’».
Poi, l’aggressione fisica, «strappando con forza il computer di servizio e il telefono personale, con l’intento di compromettere la procedura. L’episodio è culminato nella deplorevole mossa di accusarmi falsamente di aggressione, costringendo me a richiedere l’intervento sia del 112 che del 118. Nonostante l’aggressione e il caos generato, ho profuso ogni sforzo ed energia per ripristinare l’ordine e la regolarità della procedura, al fine di consentire agli altri candidati di proseguire il loro diritto a svolgere la prova concorsuale».
«La mia successiva necessità di ricorrere a cure sanitarie – conclude il professore – è sintomo di una profonda e intima rabbia per aver visto la dignità del mio ruolo calpestata da chi aspira a far parte del mondo scuola. È intollerabile che chi ambisce a un ruolo educativo ricorra a violenza e menzogna, denigrando l’onorabilità della scuola».
La replica
«I gravissimi comportamenti denunciati dal professor Ivano De Luca, che sarebbero stati tenuti da una candidata durante la sessione dello scorso primo dicembre, sono del tutto inaccettabili. L’Ufficio scolastico regionale per la Puglia (Usr) sta ricostruendo la dinamica dell’accaduto. Qualora i fatti fossero confermati, l’amministrazione saprà adottare provvedimenti adeguati». Così, in una nota, il ministero dell’Istruzione e del Merito.