Tubone sì, tubone no. È polemica sul bypass idrico Liscione–Occhito che dovrebbe collegare il bacino molisano alla diga nel nord della Puglia. Infatti, dopo l’annuncio, due settimane fa, da parte della senatrice foggiana di Fratelli d’Italia, Annamaria Fallucchi, dell’inserimento «tra le priorità strategiche per la resilienza climatica e il riequilibrio territoriale del Sud di un’infrastruttura che la Puglia attende da decenni e che, finalmente, vedrà la luce grazie alla lungimiranza del Governo Meloni», dal Molise sollevano dubbi sulla reale fattibilità.
La situazione
Tant’è, che la capogruppo del Pd in consiglio regionale a Campobasso, Micaela Fanelli, smentisce la notizia della parlamentare: «nel Decreto ministeriale che ha avuto il parere positivo della Conferenza Stato-Regioni del 30 luglio scorso il ‘tubone’ non compare». Mentre, rileva sempre Fanelli, «sono invece tre gli interventi finanziati in Puglia e uno in Molise, relativo a manutenzioni straordinarie dell’Acquedotto molisano destro. Nessuna traccia, nessun accenno, nessuna decisione sul collegamento Liscione-Occhito».
Le perplessità
D’altronde, all’indomani dell’annuncio da parte del centrodestra, anche il consigliere regionale pugliese, Antonio Tutolo, aveva espresso perplessità sull’inserimento dell’opera tra le priorità del Governo: «Vogliamo chiarezza e certezza sui fondi. Certo, siamo soddisfatti dell’attenzione dell’esecutivo sulla Condotta del Liscione, opera vitale per l’irrigazione in Capitanata e non solo. Ora, però, chiediamo di sapere da dove arriveranno i fondi, quali atti sono stati firmati e soprattutto la nomina di un commissario che assicuri tempi rapidissimi nella realizzazione dell’opera tanto necessaria, così come quella di Piano dei Limiti».
Inoltre, lo stesso presidente della Regione Molise, Francesco Roberti, era stato cauto, dopo i primi entusiasmi, affermando che «non c’è nessun accordo pronto alla firma». Così, quei 190 milioni annunciati da Fallucchi restano sospesi tra le incertezze, mentre di acqua le terre del nord della Puglia e quelle del basso Molise hanno sempre più sete.