«A casa centinaia di giovani dopo la promessa del rinnovo tradita»: i sindacati accusano Arpal Puglia

Il contratto di circa 230 lavoratori somministrati in servizio presso i Centri per l’Impiego pugliesi non è stato rinnovato. Cgil e Cisl accusano l’Agenzia per le politiche attive del lavoro della Regione Puglia (Arpal) di non aver mantenuto le promesse: «Quando nel 2020 chiedemmo chiarimenti alla Regione rispetto alla volontà di ricorrere a 230 circa lavoratori in somministrazione, per colmare la carenza di organico dell’Agenzia regionale per le politiche Attive – dichiara Maria Giorgia Vulcano, segretaria regionale del Nidil Cgil Puglia – volevamo proprio scongiurare che si arrivasse a questo: l’ennesima beffa per cui con precarietà e ricatto occupazionale si sviliscono i giovani di questo territorio, mortificando competenze e intelligenze».

«A nulla – aggiunge – sono valse assemblee e mobilitazioni. Nonostante l’importante lavoro svolto da questa platea nei centri per l’impiego, Cassano (direttore generale dell’Agenzia, ndr) considera questi lavoratori poco più che usa e getta. Se ne è servito, ha raccolto i frutti e oggi, nonostante la possibilità e l’impegno di rinnovare i contratti sino al 30 giugno, li mette alla porta».

«Prendiamo atto – sottolinea la segreteria generale della Felsa Cisl Puglia, Elena De Matteis – che ancora una volta la politica della Regione Puglia disattende l’impegno assunto. Gli accordi firmati in occasione dell’incontro convocato il 20 aprile scorso nella sede della Giunta regionale sono stati smentiti, nelle intese e nei fatti, preso atto ad oggi del mancato rinnovo dei contratti dei lavoratori».

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