Un bonus per ogni figlio nato o adottato in un borgo che, al pari di molti altri in Basilicata e nel resto del Mezzogiorno, deve fare i conti con lo spettro dello spopolamento: ecco l’iniziativa dell’amministrazione comunale di Paterno, piccolo paese di circa 3mila anime nel cuore della Val d’Agri.
Il contributo
L’amministrazione guidata dalla sindaca Tania Gioia ha deciso di riproporre la misura di sostegno alle nascite che lo scorso anno ha ottenuto un ampio e positivo riscontro. Il sussidio verrà corrisposto nella misura di mille euro una tantum per ogni figlio nato o adottato, a prescindere dall’Isee del nucleo familiare. Possono presentare domanda i nuclei familiari, anche mono-genitoriali, per ogni figlio nato o adottato dal primo gennaio al 31 dicembre. Per coprire l’esborso l’amministrazione Gioia ha pensato di attingere alle risorse del Programma operativo Val d’Agri.
Le parole
La sindaca Gioia parla della misura non solo come di un aiuto, ma soprattutto come di «un abbraccio istituzionale, un benvenuto sincero ai nuovi nati e alle loro famiglie».
«In un tempo in cui le sfide demografiche si fanno sempre più pressanti, la riproposizione del bonus nascite – aggiunge la sindaca Gioia – rappresenta molto più di un semplice contributo economico: è un messaggio chiaro e concreto di vicinanza alle famiglie e di fiducia nel futuro della nostra comunità. Vogliamo che ogni nuova nascita sia accolta con gioia ma anche con responsabilità da parte delle istituzioni».
La strategia è chiara: «Sentiamo l’obbligo, come amministrazione, di sostenere chi costruisce il domani – conclude Gioia – Le famiglie sono il cuore pulsante del tessuto sociale e investire in loro significa investire in una società più coesa e solidale. Per questo abbiamo il dovere di essere presenti non solo con servizi, ma con segnali di riconoscimento e gratitudine, anche attraverso strumenti per promuovere la natalità, verso chi contribuisce alla crescita della comunità».
Lo spopolamento
Il bonus nascite del Comune di Paterno arriva in un momento storico in cui l’intera Basilicata deve fare i conti con lo spopolamento: negli ultimi 25 anni sono stati ben 100mila i lucani che hanno detto addio alla propria regione di nascita. Nel 2023 la Basilicata contava 533.233 residenti, in calo rispetto all’anno precedente: un trend negativo, con un calo del 6,3 per mille, che rende la regione quella con il maggiore decremento demografico in Italia.