Stellantis, a Melfi sciopero a oltranza dei lavoratori del settore logistica: «Nessuna garanzia»

«A seguito dello stato di agitazione proclamato il 12 novembre scorso e delle notizie ricevute circa le risposte evasive riguardo le incertezze sul futuro occupazionale dei dipendenti della Teknoservice e Logitek, i lavoratori con le rappresentanze sindacali aziendali hanno deciso di incrociare le braccia sin dal primo turno di ieri e avviare uno sciopero ad oltranza fino a quando non avranno risposte certe sul loro futuro» così il segretario della Uiltrasporti Basilicata, Antonio Cefola, ha annunciato gli scioperi ad oltranza del reparto logistica di Stellantis.

La polemica

Il sindacalista fa riferimento al contratto di lavoro di Trasnova, in scadenza a dicembre, che collabora da decenni con Stellantis. «Attualmente non ci sono garanzie sul futuro per i lavoratori e nessun impegno è stato preso nell’incontro di mercoledì con i vertici Stellantis che continuano a rinviare decisioni con ulteriori appuntamenti. La politica di riduzione dei costi non può impattare negativamente sui livelli occupazionali». L’aria che si respira negli stabilimenti Teknoservice e Logitek è sempre più tesa. Le attività di spedizione sono ferme, con le bisarche impossibilitate a caricare le vetture.

Il quadro

Ma lo stabilimento Stellantis di Melfi non è l’unico ad “arrancare”. La produzione automobilistica, un tempo simbolo di progresso e sviluppo industriale, si trova oggi al centro di una profonda trasformazione che sta mettendo a dura prova il rapporto tra imprese e lavoratori. In Italia, gli stabilimenti Stellantis sono diventati il teatro di una serrata protesta, con scioperi che stanno paralizzando le linee di produzione e tenendo col fiato sospeso l’opinione pubblica. Al centro del contendere c’è il futuro occupazionale di migliaia di dipendenti. La crescente diffusione dell’elettrificazione e l’automazione dei processi produttivi stanno innescando un profondo ripensamento dei modelli organizzativi all’interno delle fabbriche. Le aziende, tra cui Stellantis, sono chiamate a fare i conti con nuove sfide, come la riduzione dei costi e l’adattamento a un mercato in rapida evoluzione.

La mobilitazione

Le rappresentanze sindacali hanno denunciato da tempo la mancanza di un dialogo costruttivo con le aziende e l’assenza di un piano industriale chiaro e condiviso. I lavoratori chiedono maggiori investimenti nella formazione, nella riqualificazione professionale e nella ricerca di nuove soluzioni per garantire la sostenibilità occupazionale nel lungo periodo. Inoltre, sollecitano un maggiore coinvolgimento nelle decisioni che riguardano il futuro degli stabilimenti e una più equa distribuzione dei profitti generati dall’attività produttiva.

«I lavoratori sono pronti a intraprendere azioni più incisive per denunciare la loro condizione di incertezza. L’auspicio è che la mobilitazione venga colta da Stellantis, affinché si garantiscano i livelli occupazionali e un servizio di alta qualità, in linea con le aspettative dell’azienda», ha concluso Antonio Cefola.

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