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Potenza, fiamme al “San Carlo: i sindacati chiedono maggiori verifiche sul sistema anti incendio

«L’incendio scoppiato nell’ unità operativo della Cardiologia Medica dell’azienda ospedaliera regionale “San Carlo” di Potenza, mette in risalto in maniera drammatica il problema della sicurezza sui luoghi di lavoro, soprattutto nel settore sanità». Questo il duro attacco da parte del segretario regionale aggiunto UIL FPL Giuseppe Verrastro, del segretario regionale organizzativo UIL FPL Gerardo Sarli…

«L’incendio scoppiato nell’ unità operativo della Cardiologia Medica dell’azienda ospedaliera regionale “San Carlo” di Potenza, mette in risalto in maniera drammatica il problema della sicurezza sui luoghi di lavoro, soprattutto nel settore sanità». Questo il duro attacco da parte del segretario regionale aggiunto UIL FPL Giuseppe Verrastro, del segretario regionale organizzativo UIL FPL Gerardo Sarli e del segretario aziendale UIL FPL Francesco Gamma.

I sindacati chiedono come mai il dispositivo antincendio presente nello studio medico dove si è verificato l’incendio non abbia funzionato e se le verifiche periodiche del corretto funzionamento dei dispositivi antincendio siano state eseguite o meno. «Prezioso è stato il tempestivo intervento di alcuni pazienti ricoverati nell’ unità operativa. di Cardiologia, che hanno rilevato la fuoriuscita di fumo dalla stanza e attivato il personale sanitario presente in servizio. Così facendo si è potuto evitare il peggio, anche grazie all’intervento immediato dei vigili del fuoco che hanno domato le fiamme», hanno specificato.

I segretari hanno ribadito come non osano immaginare cosa sarebbe successo se l’incendio fosse scoppiato in una stanza di degenza. «Da tempo la UIL FPL promuove a gran voce la campagna per la sicurezza sui luoghi di lavoro. Dopo questo grave episodio chiediamo che vengano controllati tutti i sistemi di sicurezza e, nel caso specifico, i dispositivi antincendio dell’intera struttura aziendale, presidi ospedalieri compresi, questo a tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori», hanno rimarcato.

Per Verrastro, Sarli e Famma non è tollerabile che gli operatori sanitari continuino a lavorare in condizione di forte stress emotivo e fisico provocato ormai da una carenza cronica e permanente di personale. «Da diversi mesi abbiamo denunciato pubblicamente questa criticità, chiedendo anche all’ispettorato del lavoro di verificare le condizioni lavorative di questo reparto e di altri, ma ad oggi ancora non abbiamo ricevuto nessuna risposta concreta dall’Azienda», hanno aggiunto.

Dunque è prioritario mettere in campo meccanismi efficaci per garantire una collaborazione continua tra aziende, dirigenti e operatori sanitari, con il fine di proteggere la salute e la sicurezza sui luoghi di lavoro. «La cultura della sicurezza è la migliore prevenzione dagli infortuni, perché qualunque lavoro si faccia, tornare a casa dai propri cari è un diritto dei lavoratori», hanno concluso.

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