«A Stellantis chiediamo che si assuma la responsabilità sociale dell’auto italiana. Il Sistema Italia chiede all’azienda con forza di scommettere sul nostro Paese. Di dare all’Italia quello che l’Italia ha dato a Stellantis. Se il piano industriale risponderà a queste esigenze noi ci siamo, daremo il massimo sostegno» ha detto il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Urso, al tavolo Stellantis al Mimit, riferendosi al rialzo del fondo auto in Manovra. Il ministro si è presentato al tavolo dopo aver recuperato 200 milioni per il settore automotive. I fondi saranno però usati solo per l’indotto auto e non per sostenere un nuovo ciclo di ecobonus.
Dal canto suo il colosso dell’automotive ha rassicurato i propri dipendenti, sopratutto quelli impieganti nel sito San Nicola di Melfi: «Stellantis non intende chiudere nessun stabilimento in Italia, così come non ha nessuna intenzione di fare licenziamenti collettivi» ha detto Giuseppe Manca, responsabile risorse umane di Stellantis, illustrando il piano industriale per l’Italia.
Manca ha poi illustrato le tempistiche delle nuove uscite per lo stabilimento lucano ricordando che arriveranno cinque modelli. Nello specifico ha illustrato i tempi dei lanci: nel 2025 uscirà nel primo trimestre la prima Ds e, nel terzo, la nuova Jeep Compass elettrica. Nel 2026 arriverà nel primo trimestre la seconda vettura Ds, nel secondo la Jeep Compass Ibrida e nel terzo la nuova Lancia Gamma.
Focus sull’elettrico
Il cuore della discussione è stata la transizione verso l’elettrico. L’Unione Europea ha fissato obiettivi ambiziosi per ridurre le emissioni di C02 e l’industria automobilistica è chiamata a un profondo rinnovamento. Stellantis ha presentato un piano di investimenti per l’Italia, puntando su nuovi modelli elettrici e ibridi, ma la strada è ancora lunga e piena di incognite. I sindacati hanno espresso preoccupazione per il futuro dei lavoratori, soprattutto in vista della massiccia elettrificazione. La richiesta è quella di mettere in campo misure di sostegno per la formazione e la riqualificazione dei lavoratori, per garantire una transizione giusta e inclusiva.
Il prossimo passo
Il 16 dicembre ci sarà un ultimo incontro di riorganizzazione con le parti sociali, Stellantis e istituzioni per poi chiudere entro fine anno l’accordo, a Palazzo Chigi. «Il governo – dichiara il Segretario Nazionale dell’Ugl Metalmeccanici, Antonio Spera – conferma di non adottare ecobonus per acquistare auto, ma di voler destinare tutte le risorse del fondo, che si pensa di aumentare nel corso della manovra, sul fronte dell’offerta, a sostegno delle imprese, soprattutto degli investimenti della filiera dell’automotive per la transizione ecologica: 200 milioni per l’Automotive, 200 milioni di fondi nazionali e, 500 milioni da destinare al contratto di sviluppo». Per l’Ugl Metalmeccanici quanto dichiarato dal ministro è già un segnale che il governo sia pronto a mettere in campo politiche nazionali e europee a sostegno dell’automotive.