Alberto da Giussano made in Lavello, ma con fratellastri anche a Cerignola. Quello svelato dalla Dda di Potenza non è solo un intreccio del malaffare, ma richiama un labirinto politico che ruota intorno alla Lega, partito di riferimento di alcuni degli arrestati che però, come per l’imprenditore Antonio Liseno, non disdegnavano di tessere rapporti anche con le altre forze politiche di maggioranza e opposizione.
È lungo l’asse della provinciale 143, che collega Cerignola a Lavello, che si consuma il “patto” politico con riverberi nazionali, tanto che Matteo Salvini, dopo la donazione 200mila mascherine a diverse strutture sanitarie della Basilicata, ringrazia pubblicamente la generosità dell’imprenditore lucano, gesto sottolineato anche dall’allora assessora regionale alle infrastrutture e mobilità, Donatella Merra, e dal consigliere regionale Massimo Zullino, entrambi leghisti.
L’affidamento dei lavori
L’intreccio politico-affaristico sull’asse Cerignola-Lavello si palesa già nel settembre 2018, quando il Comune di Lavello sottoscrive una convenzione con la Edilvia srls per lavori di riqualificazione e ampliamento di un’area giochi attrezzata e relativa fornitura di giostrine gratis per un valore di 50mila euro. L’azienda fa riferimento all’imprenditore Franco Mauro Via, finito ai domiciliari nella inchiesta della Dda di Potenza, titolare della ditta esecutrice dei contestati lavori all’Hotel san Barbato.
Anche per la “donazione” ludica ci sono problemi, perché Via finisce sotto inchiesta e dopo aver chiesto e ottenuta una proroga dei lavori, comunica che gli stessi saranno affidati alla “Costruendo società cooperativa” con sede in via Recanati a Cerignola che fa riferimento a Natale Curiello, all’epoca presidente del Consiglio comunale della città ofantina in quota Forza Italia, il più suffragato alle amministrative del 2015 e coinvolto (poi scarcerato e scagionato) nell’operazione Pegaso del 2013, condotta dal sostituto Renato Arminio della Procura di Melfi.
L’operazione Pegaso è stata la prima ad ampio raggio condotta in Basilicata sulla criminalità organizzata. Attualmente Curiello è in quota Lega, tanto che sua sorella Loredana dovrebbe essere candidata per il partito di Salvini alle prossime elezioni regionali, probabilmente in ticket con Napoleone Cera, visto che secondo il sito d’informazione Marchio.doc, Curiello si sarebbe già speso per sostenere la candidatura del giovane politico sammarchese, in corsa per Forza Italia, alle ultime regionali.
La parentela
Soprattutto Natale Curiello è imparentato con Sante Cartagena, condannato per associazione di tipo mafioso e, considerato insieme al genero Pasquale Saracino, tra i principali esponenti della criminalità cerignolana, particolarmente attiva nelle rapine ai blindati, nel riciclaggio di denaro e furto di auto.
Un’attività altamente redditizia, tanto che erano frequenti i tour di shopping per le vie delle griffe più prestigiose di Milano concluse con serata al Just Cavalli, che stridono «fortemente con i redditi» denunciati, come sottolineava la Dda dell’Aquila nell’inchiesta sull’assalto al caveau dell’istituto di vigilanza Ivri-Sicuritalia di San Giovanni Teatino, in provincia di Chieti.