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Crisi idrica in Basilicata, genitori preoccupati: «In mensa no ai pasti con acqua del Basento»

C’è sempre più preoccupazione tra i genitori potentini che si sono uniti in un Comitato per tutelare la salute dei loro figli. Al centro del dibattito, la grave crisi idrica che sta attanagliando la città e la decisione della Regione Basilicata di utilizzare le acque del fiume Basento per usi civili, compresa la preparazione dei…

C’è sempre più preoccupazione tra i genitori potentini che si sono uniti in un Comitato per tutelare la salute dei loro figli. Al centro del dibattito, la grave crisi idrica che sta attanagliando la città e la decisione della Regione Basilicata di utilizzare le acque del fiume Basento per usi civili, compresa la preparazione dei pasti nelle scuole e nei nidi. I genitori, con una nota ufficiale, hanno espresso forti dubbi sulla qualità dell’acqua del Basento, soprattutto considerando che il giudizio di idoneità per il consumo umano è stato espresso in deroga ai controlli stagionali previsti dalla legge.

«Nelle scorse settimane – scrivono i genitori in una nota – abbiamo apprezzato la volontà del Sindaco di venire incontro alle legittime preoccupazioni dei genitori, ponendo al tavolo tecnico emergenziale una richiesta di distribuzione nelle scuole, autorizzata dal Commissario e Presidente Vito Bardi, di bottiglie di acqua minerale da usare durante i pasti. Altresì nei nidi comunali e privati sono stati i genitori stessi a fornire bottiglie di acqua utilizzate, fino ad oggi, per bere e per la preparazione dei pasti, come sta avvenendo quotidianamente nelle nostre case».

La richiesta

Il Comitato, formatosi lo scorso 26 novembre, rispetto alle disposizioni future che verranno attuate in merito al servizio di mensa scolastica e nei nidi comunali, chiede che si continui ad assicurare alle scuole (e in aggiunta ai nidi comunali e privati autorizzati che dovessero farne richiesta) la fornitura di acqua non proveniente dallo schema idrico Basento-Camastra in tutte le fasi di preparazione dei pasti destinati ai bambini da parte delle cooperative affidatarie del servizio, al fine di scongiurare eventuali rischi per la salute. Inoltre i genitori chiedono un incontro con il sindaco Telesca per valutare ulteriori possibili soluzioni a lungo termine.

L’emergenza

Intanto, continuano le restrizioni per i 26 comuni serviti dalla diga Camastra. Acquedotto Lucano in una nota spiega perché non è possibile indicare con precisione gli orari di erogazione dell’acqua: «È tuttora in corso la fase di passaggio dall’alimentazione di acqua potabilizzata proveniente dalla diga del Camastra alla nuova alimentazione che prevede, invece, l’utilizzo di acqua del fiume Basento (400 litri al secondo) insieme ad acqua proveniente dalle sorgenti Fossa Cupa, Agri ed altre (che assicurano 300 litri al secondo). Le problematiche dell’operazione non consentono, purtroppo, di programmare e rispettare con precisione le fasce orarie di erogazione idrica, che dipendono anche dalle altitudini e dalle distanze dai serbatoi».

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