Cinque persone sono indagate dalla Procura della Repubblica di Biella con le accuse, contestate a vario titolo, di sfruttamento di lavoratori stranieri, lesioni personali colpose aggravate dalla violazione delle norme sulla prevenzione degli infortuni sul lavoro e subappalto non autorizzato.
Nell’ambito dell’inchiesta, i militari del nucleo di polizia economico-finanziaria di Biella, hanno eseguito una serie di perquisizioni anche a Potenza, oltre che a Torino, Vercelli, Genova, Rovigo, Bologna, Macerata, Napoli, Caserta e Cosenza.
Circa 60 i militari dei diversi reparti del Corpo impegnati nelle perquisizioni condotte in 19 diversi luoghi, tra abitazioni, sedi di imprese edili e cantieri pubblici di Piemonte, Liguria, Veneto, Emilia Romagna, Marche, Campania, Basilicata e Calabria, finalizzate al reperimento e sequestro di ulteriore documentazione probatoria, anche informatica.
L’operazione, denominata “Stella verde“, ha tratto origine dalla vicenda vissuta da un operaio di origine maghrebina che, nel dicembre 2024, dopo essere stato vittima di un grave incidente sul lavoro, patendo la subamputazione di un dito della mano durante l’utilizzo di un martello pneumatico, aveva deciso di rivolgersi alle Fiamme gialle biellesi per denunciare le inique condizioni di lavoro a cui lui e diversi suoi connazionali erano sottoposti nel cantiere per la manutenzione della diga dell’Ingagna di Mongrando.
