C’è anche Peacelink a Potenza dove, stamattina, è cominciata l’udienza preliminare del processo “Ambiente svenduto”, sul presunto inquinamento provocato dall’ex Ilva a Taranto.
PeaceLink, spiega Alessandro Marescotti, «oggi è a Potenza per chiedere giustizia nel processo “Ambiente svenduto”».
L’associazione, ricorda, è presente «in Camera di consiglio nel procedimento penale a carico di Ilva. Insieme ad altre parti civili, PeaceLink è costituita parte civile in questo processo, animata dallo spirito di chi vuole verità e giustizia per tutte le vittime dell’inquinamento».
Marescotti sottolinea, in un post pubblicato sui social, che «fu proprio PeaceLink, nel febbraio 2008, a far partire le indagini con un esposto in Procura: denunciavamo l’inquinamento da diossina riscontrato in un pezzo di pecorino prodotto con il latte di pecore che pascolavano vicino allo stabilimento Ilva. Da quel momento – prosegue – è iniziato un percorso giudiziario che ha aperto un impressionante squarcio di verità su un disastro ambientale che non può e non deve essere dimenticato. Gli impianti Ilva sono sotto sequestro. Oggi siamo qui per onorare la memoria delle vittime. E per chiedere giustizia», conclude il rappresentante PeaceLink.
L’udienza preliminare riprenderà il 4 aprile
L’udienza preliminare è stata poi aggiornata al 4 aprile davanti al gup di Potenza, Francesco Valente.
Secondo quanto si è appreso, stamattina la prima questione dibattimentale ha riguardato il principio “dell’immanenza” della costituzione delle parti civili: il gup si è riservato di decidere in relazione alla richiesta di alcuni avvocati di considerare valida la costituzione di parte civile del processo poi annullato a Taranto. I difensori delle parti offese si sono comunque ricostituiti in giudizio.