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Ambiente svenduto, a Potenza si riparte dall’udienza preliminare con 23 imputati

“Ambiente Svenduto”, il maxi processo sul presunto disastro ambientale causato dall’Ilva dei Riva riparte da zero. Oggi a Potenza l’udienza preliminare davanti al gup Francesco Valente. A settembre 2024 la Corte d’assise d’appello tarantina ha annullato il verdetto di primo grado di maggio 2021, quasi 4mila pagine di sentenza e oltre 270 anni di carcere per 26 imputati e disposto il trasferimento del processo l tribunale lucano.

La richiesta di trasferire il processo a Potenza era stata avanzata dalla difesa di alcuni degli imputati in ragione del fatto che a Taranto non c’era un contesto sereno per il giudizio e che gli stessi giudici, vivendo nei quartieri delle parti lese, potevano ritenersi colpite potenzialmente dall’inquinamento della fabbrica. Secondo i giudici, la sentenza di primo grado è nulla ed il processo da trasferire dal momento che tra le parti civili c’erano due ex magistrati, uno ex giudice di pace e l’altro componente della sezione agraria del tribunale ionico.

La logistica

Per accogliere l’esercito composto da centinaia di parti civili, l’udienza è ospitata in tre aule del secondo piano del palazzo di giustizia potentino, appositamente attrezzate e videocollegate tra loro. l’aula “Pagano” sarà riservata a gup, imputati, difensori e responsabili civili; nella “Ferrara” e nella “Coviello” andranno parti civili e persone offese. Trattandosi di udienza camerale, il presidente del tribunale Rosario Baglioni ha disposto il divieto di accesso a pubblico e giornalisti. Il Comune ha messo a disposizione parcheggi nella zona della stazione di Potenza centrale, a poche centinaia di metri dal tribunale, con collegamento al con navette gratuite.

Si riparte con 23 imputati, tra i quali l’unico politico rimasto è l’ex governatore pugliese Nichi Vendola. Tra i responsabili civili c’è anche la Regione Puglia, insieme a “Riva Forni elettrici spa” e a “Partecipazioni industriali spa in as”. Le persone offese sono 282, tra le quali i 258 proprietari di abitazioni e di altri edifici vicini all’ex Ilva, undici proprietari di allevamenti e un pescatore-mitilicoltore.

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