«Al ritardo e all’incertezza sul trasferimento delle risorse del Fondo sviluppo e coesione alle regioni si aggiunge la mancata firma del Dpcm che disciplina la procedura di aggiornamento e revisione della perimetrazione delle aree Zes di competenza dei Commissari straordinari. Azioni in capo al Ministro per il Sud e la Coesione territoriale, Raffaele Fitto che, ad oggi, non lascia trapelare alcuna informazione». Lo denuncia l’assessore allo Sviluppo economico della Regione Puglia, Alessandro Delli Noci.
La variazione del perimetro attuale delle Zone economiche speciali, sottolinea, «costituisce modifica sostanziale della delimitazione territoriale di cui ai Piani di sviluppo strategici approvati e dei conseguenti Decreti del presidente del Consiglio dei ministri istitutivi delle aree Zes e, pertanto, potrà essere effettuata con la procedura speciale».
Senza la firma del Dpcm che aggiorna e rivede le perimetrazioni delle aree Zes, includendo nuovi lotti e particelle sulla base dell’effettivo interesse da parte di potenziali investitori, «il rischio che gli stessi, prevalentemente esteri, vadano altrove è veramente molto alto», afferma Delli Noci, spiegando che «le Zes rappresentano uno strumento straordinario di promozione del sistema Puglia che può aiutarci a realizzare quella che al momento è la nostra più grande ambizione: essere una base logistica italiana attrattiva dal punto di vista degli investimenti e la porta di accesso all’Europa, grazie alla connessione tra il sistema portuale, quello logistico e quelli ferroviario e aeroportuale. In questi anni, abbiamo lavorato affinché si prendesse consapevolezza delle Zes, affinché si creasse una vetrina della Puglia da proporre all’estero con tutto ciò che questo significa per le imprese locali e per l’occupazione».
Per Delli Noci «è molto complicato giustificare questo nuovo ritardo del Governo che probabilmente non coglie quanto l’assenza di questo Dpcm, che attendiamo da un po’, blocchi la realizzazione di nuovi e significativi insediamenti produttivi che sono frutto di un intenso lavoro di relazioni e di promozione della nostra regione, che non vogliamo sia soltanto il luogo in cui venire a trascorrere qualche giorno di vacanza ma che vogliamo sia la regione in cui venire ad investire. Se si bloccano gli investimenti a causa della mancata firma del DPCM attuativo, se si blocca la programmazione regionale a causa del mancato trasferimento dei fondi sviluppo e coesione – conclude l’assessore regionale allo Sviluppo economico – a pagare saranno le imprese, i territori, i lavoratori».