Nella gestione della Xylella serve un cambio di paradigma. Ne è convinto il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, intervenuto al Forum in Masseria nella tenuta di Bruno Vespa a Manduria.
Il ministro ha evidenziato la necessità di cambiare il punto di vista: «Si è trasformata una situazione di emergenza in una stabilizzazione. Un’emergenza è un’emergenza. È successo e ripari il danno. Ma, se dopo 14 anni che appare il fenomeno la continui a chiamare emergenza è irresponsabile come atteggiamento», ha affermato.
La Xylella, per il ministro, è un problema «consolidato» per il quale è necessaria «un’azione strategica. Crediamo – ha detto – che insieme al mondo agricolo si debba ragionare su come rendere più forti le colture dell’ulivo in questa regione, oppure di riconvertire, ove ci fosse la volontà degli imprenditori agricoli di farlo, in colture differenti».
Il governo, ha concluso Lollobrigida, ha quindi «inserito una prima tranche di 30 milioni perché si intervenga o con il sostegno a colture d’ulivo resistenti alla Xylella o alla riconversione in altre attività agricole che devono seguire questo tipo di processo. Il dl Agricoltura – ha concluso – mette 500 milioni ulteriori su questa voce».