Voto di scambio alle comunali a Bari, Laforgia: «Le denunce? Facciamo il nostro dovere»

«Quando abbiamo avuto segnalazioni circostanziate lo abbiamo denunciato all’autorità competente. Sarebbe una notizia se non lo avessimo fatto». È quanto afferma Michele Laforgia, candidato sindaco al primo turno a Bari per il Movimento 5 stelle, Sinistra italiana e altri partiti del centrosinistra.

Laforgia fa riferimento alle denunce su un possibile voto di scambio nell’ultima tornata elettorale.

In una nota l’avvocato sottolinea che «a Bari la destra si traveste da meridionalista e progressista, a Roma, con il favore delle tenebre, approva in fretta e furia l’autonomia differenziata. Da Roma autorevoli esponenti della maggioranza tuonano contro Bari/Gomorra, invocando ancora una volta il commissariamento per mafia». Ma, evidenzia Laforgia, «a Bari, scoperta l’acqua calda, esiste ancora la compravendita dei voti» e «sottosegretari e candidati della destra si affannano nella difesa d’ufficio: “i nostri sono puliti“». Proprio a loro si riferisce l’avvocato chiedendo: «Qualcuno li ha accusati del contrario?».

Laforgia spiega che «da due giorni riceviamo continue richieste di chiarimenti sulla temperatura dell’acqua. “È vero che avete fatto una denuncia? E per cosa, contro chi? Se ne interesserà la Commissione ispettiva?“. A tutti abbiamo risposto nello stesso modo, confermando quello che abbiamo detto in pubblico, quando ci è stato chiesto se avevamo sentore di voto di scambio e corruzione elettorale: esistono ancora, e quando abbiamo avuto segnalazioni circostanziate lo abbiamo denunciato all’autorità competente. Sarebbe una notizia se non lo avessimo fatto».

La notizia della denuncia, invece, sta facendo montare «un nuovo “scandalo” a Bari, una città “senza pace”. Perché l’alternativa è sempre la stessa, la polvere sotto il tappeto o il polverone. Ebbene, sembrerà strano ma noi, semplicemente, facciamo il nostro dovere: se veniamo a conoscenza di reati, li denunciamo. Come dovrebbe essere normale per tutti e soprattutto per chi si candida ad assumere un ruolo istituzionale. Perché le forze dell’ordine e la magistratura arrivano dopo, ma gli anticorpi siamo noi».

Quanto alla città “senza pace”, l’avvocato afferma che «sarebbe bene chiarire ai disinformati e ai distratti che il pericolo non è rappresentato solo dai comportamenti illeciti, ma anche, e soprattutto, dall’omertà, dalla passività e dal silenzio. La compravendita dei voti e il voto di scambio sono reati che si consumano ovunque, da Torino a Palermo. Il fatto che a Bari vengano denunciati e se ne parli è il sintomo di una comunità sana. E che il 23 e 24 giugno dimostrerà ancora una volta di voler decidere democraticamente il proprio destino, con un rinnovato centrosinistra», conclude Laforgia.

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