Ospiti di Start su Sky, Vito Leccese e Fabio Romito, impegnati nel ballottaggio a Bari, sono tornati a parlare della denuncia presentata dall’avvocato Michele Laforgia, anch’egli in corsa al primo turno delle elezioni comunali, relativa a un presunto voto di scambio nel capoluogo pugliese.
Leccese: «Ha fatto bene a denunciare. La politica tenga alta la guardia»
«L’avvocato Laforgia è un noto penalista che soprattutto nel periodo pre campagna elettorale ha richiamato spesso l’attenzione su possibili episodi di inquinamento e condizionamento del voto. Quindi bene ha fatto a sporgere denuncia, poi sarà compito della magistratura verificare eventuali reati commessi. Spetta però alla politica tenere la guardia alta sul voto di scambio che soprattutto a queste latitudini è un malcostume molto frequente», ha affermato Leccese.
«In questa campagna elettorale – ha evidenziato – l’ho percepito meno rispetto al passato, speravo fosse un lontano ricordo, ma se Laforgia [candidato sindaco per il M5s e una parte del centrosinistra al primo turno, ndr] ha fatto denuncia, credo abbia avuto notizie circostanziate. Non ho dubbi sul desiderio di un politico, che oggi ha raccolto il 21% dei consensi in città, di fare chiarezza. Il voto di scambio rende asfittica la democrazia e vulnerabili le istituzioni. È compito della politica mettere in atto ogni forma di contrasto».
Romito: «Pronto a denunciare. È un problema gigantesco»
«Se qualcuno ha qualcosa da denunciare di rilevante, sono certo che avrà le firme di tutti i soggetti politici di questa città perché il voto di scambio a Bari è un problema gigantesco. In questo momento sono ancora ai domiciliari, perché avrebbero potuto inquinare il ballottaggio, il marito di un’assessora regionale di Michele Emiliano [che si è dimessa dall’incarico, ndr]; e un ex assessore regionale di Michele Emiliano. Sono certo che nessuno abbia alcun tipo di difficoltà nel denunciare episodi circostanziati, ove ne dovesse essere a conoscenza. Sono pronto a mettere la mia firma quale che sia il campo dove si è verificato, perché Laforgia non l’ha detto, può essere quello di Leccese, il suo, o del centrodestra», ha affermato il candidato leghista, in corsa per il centrodestra, Fabio Romito.
Le rinunce dei presidenti di seggio
Sui 200 presidenti di seggio sostituiti? «Ho letto i dati, sono state effettuate 175 sostituzioni – spiega Leccese – che sono in linea rispetto al fenomeno che si verifica a ogni elezione. Alle regionali del 2020 ci furono 220 defezioni da parte dei presidenti. Anche alle ultime elezioni politiche, con 220 sostituzioni, il centrodestra ha vinto largamente in città. Tra l’altro il Comune di Bari è la prima città in Italia che si è dotata di un albo dei presidenti delegati dal sindaco per le sostituzioni».
Romito sottolinea, invece, che «ci sono state tante cose strane in questo primo turno» e, riferendosi alla sostituzione dei presidenti di seggio, aggiunge: «Per carità secondo norma, dall’ufficio che ricopriva il candidato sindaco Vito Leccese [del centrosinsitra, ndr], e nei seggi ne abbiamo viste di tutti i colori».
La Commissione ispettiva a Bari
Riferendosi alla commissione d’accesso, Leccese evidenzia che «è stata accolta con grande favore, è stato messo a disposizione tutto ciò che è stato chiesto dagli ispettori perché si possa fare chiarezza. È nell’interesse del sindaco e dell’amministrazione comunale fare chiarezza se ci sono stati episodi di condizionamento delle organizzazioni criminali».
I commissari sono stati inviati dal ministero dopo gli arresti dello scorso 26 febbraio per voto di scambio politico-mafioso alle elezioni comunale del 2019, e dovranno valutare se sciogliere il consiglio comunale per infiltrazioni.
«La città – ricorda Leccese – ha manifestato a tutela della città e del sindaco che non c’entra assolutamente nulla con i fatti che sono contestati». Quanto alle indagini sull’Amtab, che avrebbe assunto persone dietro pressioni dei clan, Leccese spiega che «alcuni personaggi sono entrati in un periodo in cui ammnistrava il centrodestra».
Romito spera «che si vinca o si perda, che la città di Bari possa evitare l’onta del commissariamento». Ma, aggiunge, «io non ho l’arroganza di dire ai commissari inviati dal ministero quale debba essere il loro perimetro d’azione. Io voglio che al Comune di Bari ci sia una totale pulizia. E non ho apprezzato la manifestazione della sinistra barese in cui si è chiamato criminale il ministro dell’Iterno. Fossi stato il sindaco di Bari avrei accolto a braccia aperte i commissari».
Romito aggiunge che «i locali dell’Amtab», sotto amministrazione giudiziaria, «venivano usati per celebrare delle riunioni di consorterie criminali. In Retegas – ha proseguito – i parenti dei politici venivano assunti al posto dei ragazzi meritevoli che pagavano 10 euro per fare il concorso. Quello che è capitato a Bari è indicibile. Facciamo campagna elettorale con un peso sul cuore. L’idea di poter arrivare al commissariamento non fa brillare gli occhi né miei né di Leccese – conclude – che rappresenta la continuità rispetto a questi venti anni di governo».