Si rivolgono principalmente al Partito democratico, anche se solo ad alcuni «suoi maggiorenti». Invitano a seguire il “modello Foggia”, dove la neo sindaca Maria Aida Episcopo è stata eletta sulla base di «un’intesa politica, piuttosto che su primarie sgangherate». E, soprattutto, chiedono ai dem un’accelerata, per arrivare al tavolo di coalizione del 9 e, al massimo, entro il 15 novembre, con una «proposta secca», in modo da «consentire una valutazione comparata» dei candidati in campo. È questo l’ultimatum che i Verdi, Partito socialista italiano, La Giusta Causa, Bari Bene Comune, Progetto Bari e Socialdemocratici hanno inviato ieri agli alleati. Obiettivo: evitare le primarie e scegliere il candidato di centrosinistra con strumenti chiari, trasparenti e frutto della discussione comune.
Il documento politico, diffuso ieri, è stato elaborato dopo una lunga discussione interna e, soprattutto, dopo giorni di alta tensione all’interno del centrosinistra. A spaccare la coalizione è la diversa opinione sul metodo con cui individuare il candidato, da un lato il Pd, e parte delle liste civiche, a favore delle primarie, dall’altra le forze della Convenzione e Il Movimento Cinque Stelle nella posizione esattamente opposta, questi pronti ad abbandonare la coalizione se il nome non dovesse venire fuori solo dalle trattative ai tavoli. Sulla questione è intervenuto anche il governatore Michele Emiliano, chiedendo lealtà proprio ai pentastellati e ribadendo che Bari, dopo Foggia, “tocca” al Pd. «È una città governata da 20 anni dal Pd, abbiamo governato bene e mi sembra giusto che il prossimo sindaco sia scelto dal Pd», ha dichiarato il governatore.
Le parole di Emiliano, però, non hanno sortito l’effetto desiderato, anzi, hanno accentuato la frattura. Per i firmatari del documento, quelle a favore delle primarie sono «posizioni poco comprensibili» perché «promosse da chi vuole rompere piuttosto che unire». Dietro ci sarebbero appunto alcuni maggiorenti del Pd, pronti a «imporre una scelta filtrata». L’esempio da seguire sarebbe invece quello de La Giusta Causa, che «raccogliendo gli endorsement provenienti dalla politica e della società», sostiene la «disponibilità di Michele Laforgia». «Se questa è la situazione – concludono i firmatari del documento – invitiamo tutte le forze che si riconoscono nel centrosinistra a presentarsi al prossimo tavolo, e comunque non oltre il 15 novembre, con una propria proposta secca, sia in relazione al programma che al candidato».