Primo tavolo di centrosinistra ieri nella sede del Partito democratico alla presenza della Giusta Causa, l’associazione che fa capo al penalista Michele Laforgia. E proprio quest’ultimo è stato il convitato di pietra del vertice allargato in vista delle comunali del 2024: una sorta di conclave a cui hanno preso parte i partiti tradizionali, Pd, Cinque Stelle, Verdi, Socialdemocratici, movimento Con, I Popolari, Sinistra Italiana, Socialisti e altri simboli minori fra civiche e “partitini”, una ventina in tutto.
A surriscaldare il clima della vigilia è stato l’endorsement fatto due giorni fa dall’ex governatore Nichi Vendola che ha lanciato ufficialmente il nome di Laforgia come primo candidato sindaco per il dopo Decaro: una fuga in avanti che rischia di creare tensioni e un possibile strappo nel resto della coalizione considerando che l’area radicale vicina a Laforgia rifiuta a prescindere il metodo delle primarie per la scelta del candidato unitario. Primarie che, di contro, Pd e civici, con l’indicazione chiara del governatore Michele Emiliano, caldeggiano da tempo per arrivare a un nome condiviso e senza strappi. E così se la sinistra avesse calato sul tavolo il nome di Laforgia escludendo le primarie le trattative avrebbero preso tutta un’altra piega.
L’ipotesi, però, è stata scongiurata sul nascere con il rispetto dell’ordine del giorno della riunione che prevedeva l’esame del programma elettorale per il centrosinistra. Non a caso il segretario cittadino del Pd, Gianfranco Todaro, ha distribuito la parte mancante relative alle slide del sindaco Decaro con i risultati raggiunti nei due mandati e i progetti da completare. Partiti e simboli della sinistra hanno chiesto un maggior ascolto della città e la creazione di tavoli tematici per ogni realtà, dal centro murattiano a ognuno dei cinque Municipi, a partire dai più abbandonati e periferici.
Adesso l’attenzione si sposta sulle prossime mosse dei partiti principali. Non a caso il coordinatore di Con, l’ex senatore Michele Boccardi, ha chiesto il rispetto del cronoprogramma fissato in uno dei primi incontri del tavolo di coalizione. Ovvero entro il 16 ottobre l’elaborazione del programma di coalizione e pochi giorni dopo, cioè il 21, la presentazione dei nomi dei candidati per arrivare poi a determinare il metodo di scelta.
Proprio il 21 ottobre, tra l’altro, è prevista anche la riunione della direzione del Pd, il primo partito della coalizione, che esprimerà in via definitiva uno dei tre candidati di bandiera (il deputato Marco Lacarra e gli assessori uscenti Paolo Romano e Pietro Petruzzelli) per la partecipazione alle primarie che – va ricordato – sono previste dallo statuto del Pd. Entro il 21 ottobre è atteso anche il candidato del movimento Con ma anche degli altri partiti, per esempio i Cinque Stelle, anch’essi schierati contro l’apertura dei gazebo. Un quadro nebuloso, insomma, con equilibri fragili e instabili che difficilmente potranno arrivare a una mediazione in vista dell’unità del centrosinistra.