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Verso le comunali a Bari, giovedì il vertice del centrosinistra per sancire il ritorno alle primarie

Un coordinamento formato da un rappresentante per ogni lista della coalizione con l’obiettivo di fare sintesi sul programma. Iniziano i lavori nel centrosinistra barese in vista del tavolo cittadino convocato nella sede del Partito democratico di via Re David giovedì prossimo. Un appuntamento che, sperano da più parti, possa finalmente essere dirimente non tanto per…

Un coordinamento formato da un rappresentante per ogni lista della coalizione con l’obiettivo di fare sintesi sul programma. Iniziano i lavori nel centrosinistra barese in vista del tavolo cittadino convocato nella sede del Partito democratico di via Re David giovedì prossimo. Un appuntamento che, sperano da più parti, possa finalmente essere dirimente non tanto per individuare il candidato sindaco quanto per scegliere le modalità con cui selezionarlo.

Per sbrogliare la matassa, ritornano in auge le primarie. «Non sono ciò a cui puntiamo, ma se tutto dovesse andar male i gazebo sono la soluzione in extremis», afferma uno tra i protagonisti più in vista del tavolo. Siccome il tempo stringe, il tema approderà sicuramente al tavolo di giovedì.

Con Michele Laforgia appoggiato dalla Convenzione, gli esponenti del Partito democratico che non intendono fare più alcun passo indietro (il deputato Marco Lacarra e l’assessore allo Sport Pietro Petruzzelli), e le liste civiche che sin dall’inizio della discussione sostengono di essere pronte ad avanzare una propria candidatura, i gazebo non sembrano poi un’ipotesi così remota. Anche perché chi ci sta pensando ha già provveduto a delinearne le tempistiche, immaginandole a febbraio come fu nel 2014 per il sindaco uscente Antonio Decaro.

C’è da dire che i gazebo creerebbero troppi malumori tra gli alleati, in particolare tra gli esponenti del Movimento Cinque Stelle, che proprio nei giorni scorsi hanno messo in dubbio la propria permanenza nel campo largo barese se, alla fine, le primarie dovessero celebrarsi. A far desistere i pentastellati potrebbe essere solo un via libera dei vertici nazionali, soprattutto alla luce delle crepe che si stanno verificando nel centrosinistra nei territori nazionali che andranno al voto assieme a Bari e dove le primarie non si sono tenute, come a Firenze. Difficile, però, che il M5s rinunci a una condizione posta come essenziale sin dall’inizio, a maggior ragione in Puglia dove i pentastellati sono usciti “scontenti” dalla composizione della giunta foggiana.

Intanto, oggi il dirigente dem Pd Gianfranco Todaro ha convocato la segreteria cittadina. Un passaggio “naturale” in questa fase, in cui non mancheranno i riferimenti all’appuntamento di giovedì.

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