Verso il voto: in Puglia Pd al bivio. Il centrodestra si affida ai sondaggi

Il centrodestra si è affidato a un algoritmo fondato sui sondaggi. Tra Pd e liste civiche il rapporto è teso. Il Movimento Cinque Stelle si affida alle parlamentarie. In Puglia partiti e coalizioni continuano a cercare la quadra per le candidature alle politiche, ognuno a modo suo. Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia sembrano essere quelli più vicini alla soluzione. Il 44% dei collegi uninominali andrà al partito guidato da Giorgia Meloni, il 32% a Matteo Salvini e il 20% ai berlusconiani. Resta un 4% che si divideranno i partiti più piccoli del centrodestra. Un calcolo preciso alla virgola, dunque, che porterà in dote a Fdi sette collegi uninominali, cinque alla Lega e tre a Fi. A questi si aggiungeranno gli eletti nella lista per il proporzionale: cinque deputati e due senatori per la Meloni, con l’uscente Gemmato, i consiglieri comunali Picaro e Melchiorre, la sindaca Mele e l’ex consigliere regionale Congedo in pole. A loro si aggiungeranno due nomi nazionali. Zullo, Deleonardis e Gabellone, invece, se la giocheranno nell’uninominale nei sette collegi contendibili. Resta da capire cosa farà Raffaele Fitto, se scenderà in campo o resterà alla finestra. La Lega, invece, punterà sugli uscenti Sasso, Tateo e Marti, con due posti al sole nel proporzionale. Per gli uninominali, invece, se la giocano Altieri, Romito e Minuto. Forza Italia punterà nel proporzionale sugli uscenti Damiani, Sisto e D’Attis. Nei tre uninominali, invece, Boccardi sarà confermato e affiancato da due tra De Palma, Gatta e Mazzotta.

M5s tra parlamentari e uscenti

Molto più complessa la situazione nel Movimento Cinque Stelle. Ieri è stato pubblicato il vademecum per le candidature alle parlamentarie, attraverso cui gli iscritti, venerdì prossimo, potranno votare. Verranno definiti così i listini bloccati. Discorso diverso, invece, riguarda i collegi uninominali. Sembrano certe le candidature di Leonardo Donno e Mario Turco. Anche i deputati Giorgio Lovecchio e Carla Giuliano e i senatori Marco Pellegrini e Gisella Naturale dovrebbero essere della partita. Stesso discorso per Gianmauro Dell’Olio e Vincenzo Garrruti, così come Francesca Galizia e Francesca Ruggiero, Bruna Piarulli, Patty L’Abbate, Valentina Palmisano e Valerio Romano. Discorso ancora in alto mare, infine, tra il Partito Democratico e le liste civiche. Francesco Boccia ha detto no a due proposte in quota civismo, avanzate da Michele Emiliano (Claudio Stefanazzi e Sebastiano Leo). Ad oggi, oltre gli uscenti, entrerebbero nei listini bloccati Loredana Capone e Raffaele Piemontese. Una ipotesi, però, che non soddisfa affatto Con, Per la Puglia e Popolari, che rappresentano almeno il 10% dell’elettorato pugliese ma che, così, non troverebbero spazio nel nuovo Parlamento. L’unico a parlare è il portavoce delle civiche, l’assessore allo sviluppo Alessandro Dellinoci. «I giochi non sono ancora chiusi – dichiara all’Edicola del Sud – noi restiamo in fiduciosa attesa di una convocazione da parte del Pd affinché apra un tavolo di trattativa prima della presentazione delle candidature». In effetti uno spazio di manovra ci sarebbe. Nel vertice di ieri Boccia ha infatti garantito l’impegno per una postazione nei collegi uninominali in base a quella che sarà la suddivisione delle postazioni con il resto degli alleati, Calenda, Di Maio e, eventualmente, Bonelli e Fratoianni. Le civiche, in pratica, potrebbero, ottenere uno dei cinque collegi uninominali, quelli aperti alle sfide uno contro uno con il centrodestra. Dove, però, il risultato finale è particolarmente in bilico.

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