Verso il voto a Bari: il rettore o un imprenditore la possibile soluzione ai dissidi. La sinistra studia la strategia

Acque sempre più agitate nel centrosinistra barese per la scelta del dopo Decaro. Il recente tavolo tenuto il 7 settembre (una ventina le sigle presenti fra partiti, associazioni e movimenti) è servito solo a dettare un cronoprogramma delle scelte future: entro il 16 ottobre il programma elettorale, entro il 7 dicembre il nome del candidato sindaco unitario e, in assenza, l’indizione delle primarie.

L’apertura ai gazebo piace al movimento Con tanto che il coordinatore pugliese, l’ex senatore Michele Boccardi, la indica come possibile via maestra per superare le divisioni interne sui nomi. A partire dal deputato Pd Marco Lacarra, passando per gli assessori comunali uscenti Paola Romano e Pietro Petruzzelli cui si aggiunge il nome del penalista barese Michele Laforgia e di un paio di dirigenti comunali e regionali che scalpitano nelle retrovie. A favore dell’apertura dei gazebo c’è anche Azione, il gruppo guidato dal consigliere regionale Fabiano Amati, tornato nell’orbita del centrosinistra dopo aver regalato al centrodestra brindisino quel 6% di voti decisivi per la vittoria del sindaco Giuseppe Marchionna. Contro le primarie, invece, si schierano decisamente i Cinque Stelle, convinti di dover puntare su una trattativa e su un profilo condiviso fra tutti gli alleati.

Già, gli alleati: chi sono? Al momento nessuno può dirlo, vista la pletora di partecipanti al vertice del 7 settembre con una sintesi attesa entro metà ottobre quando, anche con il contributo del sindaco uscente Decaro, si dovrebbe delineare uno schieramento basato proprio sulle priorità programmatiche. Un gran caos, in altre parole, a dir poco impossibile da sbrogliare. Di qui il nuovo percorso avviato dai leader Emiliano e Decaro che avrebbero cominciato a dialogare per individuare una soluzione. In particolare l’ipotesi in campo è quella di superare i nomi in campo proponendo una o più alternative dalla società civile.

Nomi di alto profilo, di grande autorevolezza, che sulla carta dovrebbero sbaragliare tutti i papabili attualmente in campo. Uno di questi risponde al nome di Stefano Bronzini (nella foto), rettore dell’Università di Bari: una figura molto nota e apprezzata in città, da sempre inserito nell’area del centrosinistra, che a quanto pare sarebbe disposto a scendere in campo. L’altra possibilità si lega a un altro nome proveniente dal mondo accademico, il rettore del Politecnico Francesco Cupertino che, stando ai primi sondaggi, avrebbe opposto diverse resistenze alla candidatura. A questi due profili se ne dovrebbe aggiungere un altro stavolta pescato dal mondo economico, un imprenditore o il rappresentante di un’associazione di categoria come Confindustria. Congetture, possibilità concrete o indiscrezioni non confermate? Se ne saprà di più nei prossimi giorni.

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