Verso il nuovo Governo: ambiente, diritti e Ucraina. La minoranza da Mattarella

La condanna dell’aggressione russa ai danni dell’Ucraina e delle recenti dichiarazioni di Silvio Berlusconi ha messo d’accordo le opposizioni parlamentari, ieri ricevute dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella per il primo giro di consultazioni in vista della formazione del nuovo governo. Per il resto, i vari gruppi di minoranza hanno dato la sensazione di essere divisi almeno quanto la maggioranza guidata da Giorgia Meloni. Non a caso i pezzi di quello che fu il “campo largo” si sono presentati al Quirinale senza una delegazione unitaria e, davanti a telecamere e taccuini, hanno tracciato prospettive politiche diametralmente opposte.

Enrico Letta, segretario del Partito democratico, ha definito «necessaria una maggiore convergenza tra le opposizioni per evitare che la legislatura duri cinque anni con un governo di destra». Poco prima, però, il leader pentastellato Giuseppe Conte aveva chiarito che «l’opposizione unitaria non è nell’ordine delle cose» e che «non è questo il tempo per sperimentarla». Insomma, un fronte compatto contro la maggioranza di centrodestra, nei giorni scorsi auspicato anche dal governatore pugliese Michele Emiliano, sembra di là da venire.

Per il resto i gruppi ricevuti ieri da Mattarella si sono detti pronti a fare un’opposizione «senza sconti» (parola di Carlo Calenda, leader del Terzo Polo), «rigorosa e ferma» (Letta dixit), «senza ostruzionismo fine a se stesso» (cit. Conte). Tutti si sono mostrati concordi sulla necessità di difendere la Costituzione da possibili stravolgimenti, di sostenere la svolta “green” per quanto riguarda ambiente ed economia, di confermare la collocazione europeista e atlantica dell’Italia in chiave anti-russa. E, in questo senso, le opposizioni hanno sollecitato un chiarimento, da parte del centrodestra, sulle recenti dichiarazioni di Berlusconi secondo cui «Putin non voleva la guerra» e «Zelensky ha triplicato gli attacchi nel Donbass». Chiarimento che potrebbe arrivare già stamani, quando la delegazione unitaria guidata da Meloni salirà al Colle per consentire poi a Mattarella di affidare l’incarico di formare il nuovo governo.

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