Una cabina di regia con i Comuni: l’autonomia secondo Emiliano

In attesa del verdetto elettorale del 25 settembre il governatore Michele Emiliano ha cominciato a lavorare sul patto di fine legislatura alla Regione Puglia. Obiettivo completare il mandato fino al 2025, ma dando un segno di discontinuità rispetto ai primi due anni di legislatura segnati da criticità, scandali giudiziari, polemiche e tensioni interne al centrosinistra. Di qui l’intenzione di attuare una vera e propria rivoluzione, una sorta di autonomia differenziata al contrario per applicare un sano principio di sussidiarietà e mutua assistenza fra Regione Puglia, grandi città e Comuni pugliesi.

«Sto progettando un nuovo assetto istituzionale – spiega all’Edicola del Sud il presidente regionale – per riformare da cima a fondo la macchina amministrativa regionale e degli enti locali. Una novità assoluta a livello nazionale da attuare attraverso lo statuto della Regione Puglia che all’articolo 45 prevede il Consiglio delle autonomie. Un articolo non attuato che potrebbe dar vita a una cabina di regia interistituzionale al cui interno dovrebbero confluire i Comuni che diventerebbero parte del tutto regionale». Il Consiglio delle autonomie sarà suddiviso in tre macro zone pluriprovinciali: terra d’Otranto, terra di Bari e quella di Capitanata. Una sterzata decisa verso la semplificazione e lo snellimento dell’azione politico-amministrativa accorciando la filiera di comando, ma soprattutto creando scambi di buone prassi, collaborazioni ed economie di gestione. Il Consiglio lavorerà su un elenco di materie ad alta priorità: ambiente, salute, aerospazio, sport, turismo esperienziale, investimenti esteri, blu economy, acqua, energie alternative, idrogeno, cantieri navali, porti, crociere, arte contemporanea, bellezza e paesaggi, mare pulito, industria militare e della sicurezza, eguaglianza e giustizia sociale.

Pienamente d’accordo sull’iniziativa il consigliere regionale d’opposizione Paolo Pagliaro (La Puglia domani). «Sentir declinare la Puglia finalmente in identità e territori, con l’obiettivo dichiarato di valorizzarne le molteplici singolarità e peculiarità, è musica per le mie orecchie – sottolinea Pagliaro – Nel progetto di riorganizzazione ogni territorio torna protagonista attraverso le tre macro aree disegnate dalla storia e dalla geografia». «Tornare all’antico – prosegue Pagliaro – è la via maestra per guardare al futuro così come ho più volte ribadito nell’ottica di dare attenzione a tutti i territori, rimetterli in equilibrio, sanare la distorsione di politiche baricentriche che hanno marginalizzato gli altri territori, dal Salento fino al Gargano».

Resta da capire se sarà d’accordo il resto del Consiglio regionale. L’unica certezza è che Emiliano convocherà gli alleati Pd, Cinque Stelle e liste civiche subito dopo le elezioni per sottoporre il riordino previsto. Obiettivo: esaminarlo e approvarlo in tempi stretti.

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