Terzo mandato, Gigia Bucci stronca l’idea di Decaro: «No. In dieci anni va formata una classe dirigente»

«Il terzo mandato per i sindaci? Mi sembra di stare su “Scherzi a parte”»: parola di Gigia Bucci, segretaria generale della Camera del Lavoro di Bari, che ieri ha partecipato a un evento sulla criminalità organizzato dall’associazione Zona Franca insieme col primo cittadino Antonio Decaro, il procuratore Roberto Rossi, il criminologo Roberto Mortellaro, don Angelo Cassano di Libera e Giulia Lenoci di Zona Franca.

La Cigl è da sempre impegnata per la legalità e contro i fenomeni criminali…

«Legalità, lotta a mafie e ingiustizie, difesa dei diritti fanno parte del nostro patrimonio culturale e valoriale. Sono nel nostro Dna, perché il sindacato è presidio democratico per antonomasia contro l’ingiustizia».

Eppure a Bari sono trent’anni che gli amministratori si affannano a dichiarare che non c’è mafia.

«La mafia non è solo stragi, sparatorie, traffico di droga. Quello è solo un aspetto di un fenomeno più vasto che trova terreno fertile nell’indifferenza e nel sommerso. Quando la mafia non fa rumore, dobbiamo preoccuparci».

I baresi devono preoccuparsi?

«Questo bisogna chiederlo al procuratore. L’attenzione dev’essere alta. A maggior ragione in una fase di crisi come quella che stiamo vivendo, terreno fertile per le infiltrazioni criminali».

Rispetto ad altre città, però, Bari non le sembra più vitale?

«Per certi aspetti non lo nego, ma non basta una fiction di successo per fare di Bari una città di successo. Oggi sono 16 i tavoli di crisi nella città metropolitana per 4.600 lavoratori in settori come metalmeccanica, automotive, plastica, tessile, chimica, legno, arredamento, turismo, editoria».

La crisi è un tema globale, ma i dati ufficiali dicono che ci sono meno reati che in passato.

«C’è una differenza tra la criminalità nelle statistiche e quella percepita dai cittadini. A Bari ci sono sosta selvaggia, parchi e aiuole abbandonati, piste ciclabili in cui sfrecciano i monopattini, parcheggiatori abusivi: ciò contribuisce a creare un clima di illegalità in cui il cittadino si sente schiacciato».

Dipende dal Comune?

«L’amministrazione Decaro ha avuto il merito di aprire molti cantieri e restituire il litorale ai baresi. Si stenta, però, a vedere un progetto integrato e a lungo respiro».

Decaro spinge per il terzo mandato per i sindaci: che ne pensa?

«Mi sembra di stare su “Scherzi a parte”. Ammesso e non concesso che dieci anni non bastino per realizzare tutto il lavoro messo in cantiere, mi chiedo: possibile che non siano sufficienti neppure per creare una classe dirigente all’altezza? Non a caso il nostro sindacato ha fissato e ritiene rigido e vincolante il limite dei due mandati consecutivi».

E per i presidenti di Regione?

«L’elezione diretta dei sindaci ha funzionato perché, se da un lato ha decuplicato il loro potere, dall’altro ha posto al suo esercizio un limite temporale che non sarebbe saggio rompere. Mi sorprende che la proposta nasca da un sindaco iscritto al Pd, partito che attraverso la nuova segretaria nazionale punta al rinnovamento».

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