Dal 2013 avrebbe dovuto ospitare gli uffici comunali in un’unica sede a pianoterra, accessibile a tutti i cittadini terlizzesi. Ma l’ex complesso scolastico di viale Pacecco è diventato, invece, nel tempo un cantiere “sospeso“, nelle mani dell’impresa che sta svolgendo le opere di ristrutturazione, a causa di un contenzioso giudiziario con il Comune di Terlizzi.
La ristrutturazione dell’ex edificio scolastico di viale Pacecco venne inserita dall’amministrazione comunale guidata dal sindaco Ninni Gemmato all’interno di un progetto integrato di urbanistica e lavori pubblici che interessarono anche largo Torino. All’interno dell’ex complesso scolastico vi era anche il centro cottura della mensa scolastica che venne distrutto dalla stessa amministrazione comunale che oggi ne propone di realizzarne un altro con i fondi del Pnrr.
«Il centro di cottura rientrò in un complessivo intervento di adeguamento degli spazi destinati alla refezione presenti negli edifici scolastici, conseguente ad un severo parere dell’autorità sanitaria che impose al Comune di Terlizzi il rispetto di rigide prescrizioni – spiega la consigliera comunale indipendente Mariangela Galliani. Il progetto realizzato ottenne il parere favorevole della Asl, in quanto conforme alle norme di settore. I lavori alla Pacecco furono consegnati all’amministrazione Gemmato nell’agosto del 2012, che distrusse quanto appena eseguito, in nome della promessa fatta ai terlizzesi di sostituire la scuola con la nuova sede degli uffici comunali. Quella promessa, mai mantenuta, – conclude Mariangela Galliani – ha avuto enormi conseguenze e ha legato insieme i destini non soltanto della ex sede del liceo in viale Pacecco, ma anche quelli dell’appalto in Largo Torino».
Dell’ex struttura scolastica, a parte i locali del Comando della Polizia Municipale, già ristrutturati per volontà dell’ ex comandante della polizia locale, resta una struttura al centro di cause giudiziarie, pareri tecnici e legali, mediazioni, e verifiche da parte della autorità giudiziaria che «La prossima udienza – dichiara il consigliere comunale del Pd Michele Grassi – si terrà a luglio e la giunta municipale, su proposta dell’impresa, ha nominato intanto un organismo di mediazione per dirimere la controversia».
Una matassa non facile da dipanare ed al centro di inevitabili polemiche politiche. I lavori sono fermi e gli uffici comunali sono stati dislocati a tre chilometri da Terlizzi, nel mercato dei fiori di via Italo Balbo.