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Taranto, Melucci insiste: «Lo Iacovone va abbattuto e rifatto». Ora la decisione spetta a Ferrarese

«Lo stadio comunale va abbattuto e rifatto da zero, ci vuole meno tempo che a ristrutturarlo». Ne è certo il sindaco Rinaldo Melucci. Gau Arena ha donato al Comune il progetto che ora, nelle mire del sindaco, diventa interamente pubblico, senza l’intervento privato del project financing. «Ora spetta al commissario Ferrarese fare il prossimo passo…

«Lo stadio comunale va abbattuto e rifatto da zero, ci vuole meno tempo che a ristrutturarlo». Ne è certo il sindaco Rinaldo Melucci.

Gau Arena ha donato al Comune il progetto che ora, nelle mire del sindaco, diventa interamente pubblico, senza l’intervento privato del project financing. «Ora spetta al commissario Ferrarese fare il prossimo passo ma preciso che finora, nonostante un impegno formale di fine agosto da parte della struttura commissariale ad assegnare le risorse, ad oggi non abbiamo visto un euro».

«Da subito – ha aggiunto il sindaco che guida anche il comitato organizzatore del Giochi del 2026 – abbiamo optato per la costruzione ex novo dello stadio perché si tratta di una struttura ormai datata di cui non conosciamo la stabilità. Risale agli anni Settanta e non risponde più alle normative e ai possibili problemi idrogeologici del quartiere Salinella. Questa è la nostra ultima proposta, aspettiamo che Ferrarese si esprima. Lui ha delle perplessità relative ai tempi di realizzazione della nuova struttura e oggi noi siamo in grado di dimostragli che con il nuovo progetto, che esclude la parte commerciale prevista nel primo progetto, lo stadio sarebbe completato in quindici mesi. I lavori potrebbero partire già nell’estate 2024 dopo l’aggiudicazione della gara che lo stesso commissario potrebbe bandire».

Ferrarese ha chiesto al comune di Taranto un “dip”, documento di indirizzo alla progettazione, il Comune invece ha trasmesso un “pft”, piano di fattibilità tecnico-economica, di livello superiore a quello richiesto, adeguato al nuovo codice degli appalti e con lo stralcio delle parti commerciali così come espressamente richiesto per ridurre i tempi e la spesa che dovrebbe aggirarsi intorno ai 40 milioni di euro.

«Ad oggi lo scenario è cambiato – ha chiarito Melucci – la parte privata è venuta meno e non c’è più un progetto di finanza, ma c’è il progetto dello studio Gau Arena, dell’architetto Gino Zavanella, ceduto gratuitamente al Comune, progetto che esclude la piastra commerciale da realizzare a Giochi terminati. Preciso che, con tutto il rispetto per i Giochi del Mediterraneo, l’obiettivo a cui puntiamo è quello di valorizzare l’intero quartiere Salinella. Non ci interessa avere soltanto un campo da gioco. È tutto ciò che lo circonderà che diventerà il driver per l’intera città. Il nuovo stadio va inquadrato nel progetto più ampio di rigenerazione dei quartieri. L’incontro odierno non deve assolutamente essere letto in chiave polemica, anzi – ha precisato Melucci – vogliamo che ci sia una concreta sinergia per disegnare un nuovo futuro per Taranto».

E facendo cenno all’incontro dello scorso 7 settembre con il commissario Ferrarese, Melucci ha aggiunto: «forse ho mal capito io, mi sembrava che guardassimo verso la stessa direzione, poi mi sono reso conto che il commissario vuole la ristrutturazione dello stadio e non la ricostruzione. Ferrarese era preoccupato per i tempi della ricostruzione. Adesso siamo in grado di realizzarlo in quindici mesi, in tempo per l’appuntamento del 2026». Melucci ha precisato che al momento il progetto di ricostruzione dello Iacovone è l’unico disponibile già al vaglio degli uffici tecnici e l’unico, al momento, ad essere idoneo a raggiungere gli obiettivi stabiliti dal masterplan dei Giochi del Mediterraneo.

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