Fuga dalla Lega a dieci giorni dalle elezioni politiche. Il sisma ha per epicentro il Tarantino dove una decina di amministratori e i due vice coordinatori del Carroccio hanno preso le distanze dal partito dimettendosi e annunciando che non lo voteranno.
A salire sull’Aventino sono Michele Andrisano e Marco Natale, vice segretari provinciali della Lega a Taranto, insieme a numerosi assessori, consiglieri provinciali e comunali (sembra che restino fedeli a Salvini solo in tre in tutto il territorio) e buona parte dei componenti del coordinamento della Lega Taranto.
Nel mirino c’è il segretario regionale Roberto Marti e le scelte delle candidature ratificate dalla segreteria nazionale. «Non comprendiamo con quale criterio siano stati assegnati i pochi posti certi e contendibili a disposizione, nella considerazione del fatto che quanto determinato è significativamente distante dalle richieste emerse dai territori e in contrasto con gli obiettivi che originariamente ci erano stati rappresentati e che costituirono la ragione della adesione alla Lega. La meritocrazia tanto sbandierata in questi anni è stata nei fatti tradita. Il Sud rappresenta quindi un utile terreno di conquista dove poter recepire il consenso necessario per far scattare parlamentari al Nord. Alla fine sono cadute le maschere. La provincia di Taranto infatti resta condannata all’isolamento senza rappresentanti. Ne è prova evidente la volontà di optare, nel perdente collegio plurinominale Puglia – 03, per un candidato che nelle ultime competizioni elettorali non solo ha puntualmente sostenuto candidati del centrosinistra tanto alle comunali che alle provinciali, ma che ha scientemente escluso dalla competizione elettorale nella sua città il simbolo della Lega vergognandosene. Tutto ciò evidenzia una debolezza strutturale nella scelta di un percorso che si è dimostrato lontano anni luce dalle reiterate promesse di condivisione. Per tali ragioni non voteremo la Lega e prendiamo le inevitabili distanze dalla stessa».
Qualche settimana fa lo stesso gruppo aveva scritto a Matteo Salvini protestando e chiedendo a gran voce un seggio contendibile per l’onorevole Gianfranco Chiarelli, ex parlamentare e consigliere regionale ora commissario della Camera di commercio, ritenuto l’unico in grado di rappresentare il territorio in Parlamento. «Rivolgiamo un coerente saluto al coordinatore provinciale Luigi Laterza (pediatra ex sindaco di Pulsano n.d.r.) che, pur avendo sottoscritto il documento inviato a Salvini qualche settimana fa e condividendone appieno il contenuto, ha scelto di seguire un percorso diverso per mere ragioni di utilità ed opportunità politiche personali».