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Taglio di 10 consiglieri regionali in Puglia, la Regione corre ai ripari: pronte modifiche allo Statuto

Stop al taglio di dieci consiglieri regionali a partire dal 2025, da 50 a 40. Alla Regione Puglia si corre ai ripari in vista della tagliola che s’abbatterà fra due anni a causa del calo demografico e della spending review imposta dall’allora presidente Monti. Come si ricorderà, eravamo nel 2011, per evitare la bancarotta dello…

Stop al taglio di dieci consiglieri regionali a partire dal 2025, da 50 a 40. Alla Regione Puglia si corre ai ripari in vista della tagliola che s’abbatterà fra due anni a causa del calo demografico e della spending review imposta dall’allora presidente Monti.

Come si ricorderà, eravamo nel 2011, per evitare la bancarotta dello stato italiano il professore impose tagli draconiani alla spesa pubblica, a partire proprio dalle regioni a cui fu imposta un numero di consiglieri regionali in proporzione alla popolazione. Oggi, a distanza di 12 anni, si vedono gli effetti della mannaia che in Puglia avrebbero il sapore della beffa. Per poco meno di 7 mila abitanti, infatti, la regione non riuscirebbe a superare i 4 milioni di residenti, la soglia di sicurezza per mantenere i 50 eletti. Secondo l’Istat – sui dati dell’ultima rilevazione risalente al 31 dicembre 2020 – gli abitanti della Puglia sono 3.930.000 e fra due anni potrebbero subire un ulteriore calo. La normativa, fra l’altro, impatterà anche sulla composizione delle giunta che da dieci scenderà ad otto assessori.

Di qui la contromossa della politica che è al lavoro a più livelli per scongiurare l’applicazione della sforbiciata. Per tagliare la testa al toro servirebbe un intervento del governo nazionale con una legge ad hoc. Ma in assenza l’unica via percorribile è quella della modifica allo statuto regionale che prevede la maggioranza qualificata di due terzi per l’approvazione e la doppia lettura a distanza di tre mesi. Il testo è già pronto, lo ha scritto materialmente Claudio Stefanazzi, l’ex capo di gabinetto del governatore Emiliano ed attuale senatore del Pd. Stefanazzi ha raccolto informalmente il via libera di tutti i partiti e si appresta a limarlo prima di farlo depositare in consiglio regionale o farlo passare come un disegno di legge della giunta Emiliano. Anche su questo si dovrà decidere nel giro di poche settimane. Nell’ambito della manovra salva poltrone (sarebbe un bis considerando la leggina che ha allungato la legislatura a fine anno in caso di dimissioni anticipate del presidente) si ragionerà anche della composizione della giunta e forse anche di revisione della legge elettorale. Per l’esecutivo attualmente il presidente eletto può scegliere otto assessori dai consiglieri eletti e due esterni. La possibile modifica potrebbe aumentare il numero degli esterni, magari raddoppiandoli o, ancora, prevedere obbligatoriamente la parità di genere in favore delle donne. Allo studio anche l’ipotesi di correggere la legge elettorale pugliese, un vero e proprio guazzabuglio che ad ogni tornata determina ricorsi e controricorsi giudiziari con l’esito del voto non disponibile se non dopo anni.

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