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Tagli ai trasporti e alle risorse per i Giochi del Mediterraneo, Melucci: «Il Governo non rispetta Taranto»

Dai trasporti ai Giochi del Mediterraneo, il governo Meloni finisce nel mirino degli strali del sindaco e presidente della Provincia Rinaldo Melucci e del deputato Pd Ubaldo Pagano. «Quanto il governo rispetti Taranto è un dato che, in questi giorni, possiamo misurare grazie alla cronaca», dice Melucci. «Mentre altre comunità celebrano collegamenti ferroviari diretti, con…

Dai trasporti ai Giochi del Mediterraneo, il governo Meloni finisce nel mirino degli strali del sindaco e presidente della Provincia Rinaldo Melucci e del deputato Pd Ubaldo Pagano. «Quanto il governo rispetti Taranto è un dato che, in questi giorni, possiamo misurare grazie alla cronaca», dice Melucci.

«Mentre altre comunità celebrano collegamenti ferroviari diretti, con tanto di placet ministeriale, Taranto deve fare i conti con un isolamento che urla vendetta. I trasporti sono solo una parte del quadro ben più ampio che vede la nostra città stagliarsi in lontananza, rispetto alle attenzioni dei palazzi romani. È singolare, quindi, immaginare che i rappresentanti locali dei partiti che ora guidano l’esecutivo possano, in qualche maniera, sentirsi soddisfatti di quel che sta accadendo. O possano pensare ingenuamente che Taranto non sia un dossier di caratura nazionale, tale da meritare tutte quelle attenzioni negate, e sia invece una faccenda da sbrigare tra di noi», dice Melucci al ritorno da Bruxelles -«dove abbiamo mostrato all’Europa i progressi che sta compiendo la nostra comunità sulla strada della transizione giusta, anche attraverso l’organizzazione dei Giochi del Mediterraneo del 2026».

Proprio per i Giochi mancano ancora i 150 milioni di euro che il precedente governo aveva destinato a Taranto per la realizzazione del masterplan. «Risorse imprescindibili per garantire che questo evento possa svolgersi secondo le previsioni: un test che confermi la nuova prospettiva della città, anche nell’ampio panorama geopolitico del “mare nostrum”, non certo una semplice manifestazione sportiva».

Dice Melucci, «non sento alcuna rimostranza verso un esecutivo che pare aver dimenticato che per Taranto esiste un tavolo per il contratto istituzionale di sviluppo che non si riunisce da mesi, vanificando gli sforzi progettuali che noi abbiamo compiuto in questi anni. Non percepisco soprattutto l’espressione di un’idea, che sia una sola, sul futuro dell’ex Ilva. Nonostante il nostro impegno a far partire la macchina dell’accordo di programma con una traccia di lavoro chiara ed efficace, infatti, pare a tutti noi che l’oblio sia l’unico esercizio praticato da un governo che preferisce rimandare, più che risolvere».

Per il sindaco questo non è rispetto. E parlando dei finanziamenti per i Giochi del Mediterraneo, Ubaldo Pagano, deputato Pd parla di «atteggiamento miserabile» da parte del governo e si scaglia contro Massimo Ferrarese. «Il commissario straordinario è stato utilizzato per togliere alla Regione Puglia e all’amministrazione comunale di Taranto, entrambe di centrosinistra, la possibilità di prendersi i meriti dell’organizzazione di un evento importante come questo. Un atteggiamento davvero miserabile». Nel suo intervento, Pagano, fa il paragone con l’organizzazione di un altro evento sportivo che ci sarà in Italia nei prossimi anni, le olimpiadi invernali di Milano-Cortina. Per il deputato del Pd «Emerge che il bilancio 2022 del comitato organizzatore delle olimpiadi invernali di Milano-Cortina non solo si chiude con un deficit patrimoniale di 85,4 milioni di euro, ma nello stesso anno si scopre l’acquisto di una fornitura di servizi tecnologici per ben 176 milioni di dollari. Questa è la riprova che il governo Meloni abbia trattato le Olimpiadi e i Giochi del Mediterraneo di Taranto con i soliti due pesi e due misure». «Per Milano-Cortina la cascata di soldi pubblici non ha mai smesso di scorrere, malgrado la gravissima mancanza di chiarezza e trasparenza. Per Taranto, invece non solo si continuano a bloccare i fondi per le opere, ma si è addirittura – conclude – provveduto a commissariare in fretta e furia la manifestazione, nonostante conti in ordine e certificati».

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