La spending review per i Comuni che hanno ottenuto più fondi dal Pnrr accende il fuoco delle polemiche.
Dopo l’allarme lanciato dagli enti locali sulla sforbiciata contenuta in una bozza di un decreto attuativo della legge di Bilancio, tutto il centrosinistra parte all’attacco, a partire dalla segretaria dem Elly Schlein.
D’altro canto dal governo arrivano rassicurazioni: la questione sarà approfondita dai ministeri competenti – l’Economia e l’Interno – e sono pronte modifiche per evitare troppe penalizzazioni. «Non ho mai parlato della questione e devo smentire le ricostruzioni», ha affermato il ministro per gli Affari europei, Raffaele Fitto, che si è detto anche «molto ottimista» sulla quinta rata del Pnrr sulla quale ha spiegato «stiamo lavorando bene con l’Unione Europea».
Del decreto sulla spending, ha fatto sapere che «il governo d’intesa con i ministri Giorgetti e Piantedosi valuterà le considerazioni e le esigenze del sistema degli enti locali e darà delle risposte».
Il Mef, ha confermato anche il viceministro Maurizio Leo «sta facendo degli approfondimenti adeguati per evitare che ci siano delle ripercussioni negative per il mondo degli enti locali». E già oggi – intanto – è in calendario un incontro tra la premier Giorgia Meloni, i prefetti e il ministro Matteo Piantedosi per fare un punto proprio sul Pnrr. Ma le opposizioni – già estremamente critiche sui possibili risvolti dell’Autonomia differenziata sui territori – sono sulle barricate.
«Giorgia Meloni si conferma regina dell’austerità – ha detto senza mezzi termini la leader del Pd – sono molto gravi i tagli che il governo sta facendo ai Comuni». «È grave – dice Schlein – la scelta del tutto insensata di tagliare maggiormente quei Comuni che stanno più spendendo risorse del Pnrr: col Pnrr si possono costruire i muri degli asilo nido ma con i tagli di Giorgia Meloni non ci saranno le risorse per gli educatori e per le educatrici. Siamo estremamente preoccupati».
A farle da coro molti sindaci e governatori dem e i vertici del partito. «Una decisione paradossale e irragionevole», aveva puntato il dito il presidente Anci Antonio Decaro, segnalando come i tagli saranno più pesanti per chi grazie al piano di ripresa e resilienza «avrà costruito più asili nido, avrà aperto più case-famiglia, avrà acquistato più autobus elettrici o avrà realizzato più parchi pubblici». «La scelta del governo di tagliare risorse ai Comuni che più stanno spendendo fondi del Pnrr – ha scritto su Facebook il presidente dem e governatore dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini – è, prima ancora che sbagliata, davvero incomprensibile. Spero correggano immediatamente come hanno dovuto fare per altri provvedimenti recenti, annunciati e poi ritirati».
E a difesa degli enti locali si schiera Italia Viva. «Ancora una volta – ha detto la coordinatrice nazionale Raffaella Paita – il governo sta dimostrando di non essere in grado di cogliere la grande opportunità del Pnrr. Adesso tocca a Comuni e Province, i destinatari della maggior parte dei fondi».