Si chiude dopo una telenovela in piedi da mesi e quattro sedute di Commissione regionale saltate o rinviate il pasticcio dei candidati da eleggere al Corecom, il delicato comitato di controllo sulle comunicazioni scaduto da oltre un anno.
Il rinnovo dell’organismo prevede la designazione di un elenco di candidati ammessi che la commissione è tenuta a verificare e a girare all’Aula per la votazione dei cinque componenti con la possibilità di votarne due, a scrutinio segreto, per ognuno dei consiglieri regionali. Ieri la Commissione presieduta dal consigliere Antonio Tutolo, esponente del gruppo misto, ha finalmente approvato l’elenco dei 15 candidati, messo più volte in discussione nei mesi scorsi per presunte irregolarità legate alla legge Severino (nel caso dell’ex parlamentare Michele Bordo) e al limite, in questo caso violato, del doppio mandato per tre commissari uscenti inseriti nella lista composta da 15 nomi.
In apertura il presidente Tutolo ha letto la relazione di approfondimento giuridico del segretario generale dell’Aula, l’avvocata Mimma Gattulli, che ha seguito l’istruttoria e certificato l’ammissibilità dei candidati. In precedenza, invece, lo stesso Tutolo e le minoranze di centrodestra avevano chiesto l’azzeramento dell’avviso e l’avvio di una nuova procedura, e ciò anche per mancanza di un accordo politico sui cinque nomi da eleggere. E così ieri i dubbi sono rimasti sul tavolo, tanto che i consiglieri regionale Francesco Paolicelli (Partito democratico), Michele Picaro (Fratelli d’Italia) e Paolo Campo (Pd) hanno ribadito le perplessità sulla presenza di tre candidature – Elena Pinto, Fedele Blasi e Giuseppe Scarcia -che hanno già ricoperto l’incarico per due mandati, due dei quali consecutivamente.
Le eccezioni si riferiscono all’orientamento in tal senso del resto delle Regioni in cui è vietato il doppio mandato e, ad abundantiam, è scritto nero su bianco nella legge pugliese numero 5 del 2000 e precisamente all’articolo 3. Una norma, in realtà, superata una prima volta nel 2017 e una seconda di recente con la modifica legislativa intervenuta a dicembre 2022, ben 22 anni dopo, che disposto il divieto del doppio mandato per il futuro, escludendo l’effetto retroattivo e dunque valida da questa elezione in poi così come chiarito dalla lettera del segretario generale.
Ciononostante i commissari hanno confermato i dubbi e inizialmente optato per l’esclusione dei tre nomi a rischio. Alla fine, però, è prevalsa la decisione di rimettere la valutazione all’Aula evitando in tal modo possibili ricorsi da parte degli esclusi. Ricorsi che ora potrebbero scattare da parte dei confermati per la mancata esclusione. Sia come sia l’unico dato certo è che ora l’elenco dei candidati è stato finalmente trasmesso al Consiglio regionale.