«Nessuno pensi di impedire alle Regioni di acquistare i crediti fiscali legati al Superbonus». Ad affermarlo è il deputato del Movimento Cinque Stelle Gianmauro Dell’Olio che intravede nell’azione del governo una certa contrarietà all’iniziativa intrapresa da molte Regioni per attenuare le difficoltà delle imprese edili “vittime”, senza colpe, di un sistema che sembra essersi avvitato su se stesso.
«Non vogliamo credere che qualche manina del ministero dell’economia, in vista dell’approvazione del Dl Pnrr, voglia ostacolare, limitare o in qualche modo boicottare l’iniziativa – afferma Dell’Olio. Sarebbe semplicemente folle, nel caso tutto questo fosse vero, avallare l’intervento da parte di un Governo di centrodestra proprio mentre diversi enti locali guidati dal centrodestra, come le Regioni Sardegna, Liguria, Piemonte, Abruzzo e la provincia di Treviso, hanno recepito la proposta del M5s di acquistare crediti fiscali per contribuire allo sblocco della circolazione dei crediti stessi».
Attualmente risultano gravi problemi in circa 90.000 cantieri, con il rischio di fallimento per oltre 25.000 imprese. «È singolare – sottolinea il deputato pentastellato – che questa eventualità sia spuntata proprio il giorno successivo all’audizione di Eurostat al Senato che ha chiarito che i crediti fiscali cedibili non sono fonte di debito pubblico, smentendo tante narrazioni scorrette dell’ultimo anno». La questione dei crediti incagliati è stata oggetto ieri di una interrogazione al governo anche da parte dei senatori del Partito Democratico. «Gli effetti economici di tale situazione risulterebbero estremamente pesanti senza interventi correttivi e le soluzioni avanzate dal governo nel decreto Aiuti-quater e nella legge di bilancio sono del tutto insufficienti – hanno affermato i dem Antonio Misiani e Anna Rossomando-. Il governo potrebbe invece adottare da subito tre soluzioni- aggiungono- La prima è quella di rivedere gli effetti dei procedimenti in ambito penale per chi acquista i crediti fiscali; la seconda è quella di coinvolgere gli enti locali nell’acquisto dei crediti d’imposta dei bonus edilizi che potrebbero così essere utilizzati in compensazione diretta degli oneri fiscali dei prossimi anni. E in ultimo la possibilità per le banche e Poste spa di utilizzare i crediti d’imposta in compensazione per i periodi d’imposta 2023-2027».
Si ricorda che anche nel Consiglio Regionale pugliese è stata depositata una proposta di legge, a prima firma del consigliere Antonio Tutolo, per permettere all’ente di via Gentile di fare propri i crediti in seno alle aziende edili e sbloccare, così, l’impasse. «Non costa nulla, anzi la Regione potrebbe anche guadagnarci» affermò Tutolo. Successivamente ne sono state presentate anche altre e, al momento, si sta cercando di fare sintesi e portare il provvedimento in Consiglio Regionale.