Gianni Stea, consigliere regionale pugliese ed ex assessore al Personale che si è autosospeso, ha depositato il ricorso contro l’ordinanza del Tribunale di Bari che ne ha dichiarato la decadenza in Consiglio per un debito di 8mila euro che Stea avrebbe contratto con la Regione per il mancato pagamenti di alcuni bolli auto.
Lo riporta l’agenzia di stampa Ansa dopo aver avuto conferma dallo stesso Stea.
A rivolgersi al Tribunale di Bari era stata Marianna Legista, candidata alle regionali 2020 nella lista “Popolari con Emiliano”, che era risultata prima dei non eletti dopo Stea.
Ora con il ricorso in appello, quindi, il provvedimento del Tribunale sarà sospeso sino al nuovo giudizio.
Martedì prossimo, in Consiglio regionale, era all’ordine del giorno proprio la “presa d’atto del dispositivo del Tribunale” ma alla luce del ricorso l’Aula dovrebbe decidere di non procedere con la sostituzione di Stea con Legista.
L’ex assessore si è sempre difeso sostenendo che il debito da 8mila euro sarebbe stato saldato.
«Voglio continuare senza sosta l’impegno a favore della comunità pugliese dai banchi del Consiglio regionale e al fianco della Giunta guidata dal presidente, Michele Emiliano», ha dichiarato Stea dopo aver presentato ricorso contro la decisione del Tribunale di dichiararlo. «Attendo con serenità e con la massima fiducia nella giustizia italiana la pronuncia della corte», aggiunge. Stea, rivolge poi «i doverosi ringraziamenti al direttore di dipartimento, Ciro Imperio, e al direttore di sezione, Nicola Paladino ed al personale tutto. Abbiamo fatto un lavoro certosino e di squadra per garantire la totale trasparenza e meritocrazia per l’assunzione di nuove figure professionali necessarie a rinnovare e modernizzare la macchina amministrativa anche in ambiti complessi, dando al contempo – conclude l’ex assessore – speranze a tanti giovani in cerca di un’occupazione di valore a tempo indeterminato in un momento difficile per il Paese».