«È con i giovani che possiamo costruire politiche pubbliche di qualità, dobbiamo aiutarli a sentirsi coinvolti, spingerli a crederci, ad appassionarsi, perché il potere quando si fa verbo, quando significa “potere di fare le cose”, ti fa sentire invincibile e ti investe di una grande responsabilità: il bene comune». Così la presidente del Consiglio regionale della Puglia, Loredana Capone, ha accolto nell’Aula di via Gentile, le ragazze e i ragazzi che compongono il Consiglio regionale dei giovani, al cui assemblea si è riunita oggi per la prima volta.
Alla seduta d’insediamento hanno partecipato 33 dei 46 componenti eletti, attraverso regolari consultazioni, tra gli studenti delle scuole pugliesi. Tanti i temi affrontati nel corso delle loro presentazioni: dall’urgenza di intervenire sull’edilizia scolastica alla necessità di trattare a scuola l’educazione civica calando la Carta Costituzionale nella vita di tutti i giorni, così che quegli articoli prendano la forma di storie reali e divengano buone pratiche da seguire per vivere insieme in una società che garantisce sempre l’insieme oltre che il singolo; al bisogno di entrare nei palazzi e tornare ad avere fiducia nella politica posto che «non possiamo sempre e solo dare la colpa agli altri se noi per primi non ci impegniamo a cambiare le cose», come ha detto Valentina Capodiferro del liceo scientifico Enrico Fermi di Bari.
Ragazze e ragazzi con le idee chiarissime e tanta voglia di fare che nell’Aula consiliare di via Gentile sono entrati muniti di discorsi puntuali e dettagliati, cuscino con il proprio carisma, il proprio linguaggio, le proprie esperienze, ma tutte e tutti pronti a dare il proprio contributo.
Il Consiglio regionale dei giovani nasce grazie al progetto biennale “Giovani in Consiglio: da osservatori a protagonisti”, e prevede la presenza all’interno degli spazi istituzionali degli studenti delle ultime classi delle scuole secondarie di secondo grado pugliesi.
L’obiettivo è creare una connessione stabile tra il palazzo e i territori, tra il Consiglio e le ragazze e i ragazzi di Puglia, che vivono ancora troppo forte la distanza tra i cittadini e le Istituzioni e che, invece, devono essere messi nelle condizioni di sentirsi protagonisti di ogni scelta, stimolati a un percorso, oggi più che mai necessario, di cittadinanza attiva.
«La democrazia partecipativa è l’ossatura della Costituzione – ha aggiunto Loredana Capone – ed è importante che fin da quando si è a scuola si maturi l’idea di come funziona una democrazia e di che cosa voglia dire rappresentare interessi collettivi. Uscire dal perimetro dell’interesse personale non è scontato, ancora di più perché il più delle volte per raggiungere quello collettivo, si devono fare compromessi. Una parola che non sempre piace, e invece tutta la nostra Costituzione è compromissoria: non esiste un interesse assoluto, gli interessi devono sempre essere mediati, devono stare insieme. Oggi noi qui stiamo seminando nella complessità della vita, imparando reciprocamente, gli uni dalle altre», ha concluso la presidente del Consiglio regionale “dei grandi”.