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Segreteria Pd, tappa in Puglia per Paola De Micheli: «Un partito “maschilista” da rifondare»

Un Pd meno maschilista che valorizzi le donne e dia più attenzione alle persone. Sono queste le parole d’ordine di Paola De Micheli, candidata nazionale alla segreteria di scena ieri in Puglia. Prima tappa nella storica sede regionale di via Re David dov’è stata accolta dal segretario pugliese entrante Domenico De Santis su cui hanno…

Un Pd meno maschilista che valorizzi le donne e dia più attenzione alle persone. Sono queste le parole d’ordine di Paola De Micheli, candidata nazionale alla segreteria di scena ieri in Puglia. Prima tappa nella storica sede regionale di via Re David dov’è stata accolta dal segretario pugliese entrante Domenico De Santis su cui hanno confluito tutte le mozioni pugliesi.

A sostegno dell’ex ministra del governo Draghi anche Antonella Vincenti, esponente brindisina di spicco dei Dem pugliesi. Dialogando coi giornalisti De Micheli ha evidenziato la necessità di rifondare il partito al momento svuotato e privo di identità. «Abbiamo bisogno di cambiare profondamente il Pd e di riformarlo – ha detto -per poter essere ancora utile a questo paese, per potere realizzare la vera missione della sinistra che è la trasformazione della società». Primo obiettivo, ha aggiunto: «ripartire dagli iscritti che diminuiscono sempre di più e che vanno motivati e ai quali dobbiamo dare il potere di decidere le cose importanti, non solo scegliere i dirigenti ma anche di poter esprimere la propria opinione con un voto sulla linea politica del partito, sulle questioni più importanti, come il lavoro, la transizione ambientale, sanità e scuola». Un cambio radicale di modello che metta al centro le persone, ha spiegato. e poi, un passaggio sull’autonomia differenziata che, ha osservato, «andrà a danno del nord». «Siamo radicalmente contrari a qualunque tipo di autonomia – ha puntualizzato – in quanto prima c’è bisogno di garantire che i diritti delle persone da Taranto a Treviso siano tutelati e garantiti, e solo dopo, quindi tra molti anni, si potrà discutere di autonomia. So che l’obiezione è che è stata inserita in Costituzione dal centrosinistra, ma non è sufficiente per non rendersi conto che questo è un momento di grandissime diseguaglianze nel Paese e l’autonomia le aggraverebbe tutte».

L’incontro è servito a rimarcare l’importanza della competizione congressuale che, come ha voluto però ribadire la candidata, non è affatto scontata.

Bonaccini è in vantaggio, ha ammesso, ma ci sono regioni che potrebbero riservare sorprese, soprattutto al Sud, e la Puglia è tra queste.

Da outsider, in pratica, la candidata emiliana sogna di avere un ruolo nella sfida decisiva per l’elezione del segretario nazionale. Di certo non nasconde perplessità sulla celebrazione del congresso e sui suoi contenuti.

«Anche questo congresso appare come “congresso di manutenzione ordinaria” – ha detto – quando invece avremmo bisogno di un rilancio molto profondo e molto radicale, per questo ci siamo impegnati a studiare proposte molto innovative».

«Spero per il Pd – ha concluso – che la prossima segretaria possa essere io ovviamente, vedo che il posizionamento del gruppo dirigente è molto forte nei confronti di altri candidati».

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