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Segreteria Pd, i dem al voto. Bonaccini favorito su Schlein e in Puglia il partito si divide

Un partito più “strutturato”, guidato da un presidente di Regione sostenuto da politici e amministratori di lungo corso, e un partito più “di sinistra”, lontano dalla logica dei capibastone e attento ai diritti civili e sociali: ecco la scelta che attende iscritti e simpatizzanti del Pd, chiamati oggi a eleggere il nuovo segretario nazionale. Saranno…

Un partito più “strutturato”, guidato da un presidente di Regione sostenuto da politici e amministratori di lungo corso, e un partito più “di sinistra”, lontano dalla logica dei capibastone e attento ai diritti civili e sociali: ecco la scelta che attende iscritti e simpatizzanti del Pd, chiamati oggi a eleggere il nuovo segretario nazionale. Saranno circa 20mila i volontari impegnati nei 5.500 seggi aperti in tutta Italia dalle 8 alle 20. La scelta è tra Stefano Bonaccini, presidente dell’Emilia-Romagna avvantaggiato dal 53% dei consensi raccolti attraverso il voto nei circoli, ed Elly Schlein, deputata che parte dal 37% rimediato nel primo round e confida nei non iscritti, nei delusi dal Pd e nei tiepidi simpatizzanti per recuperare lo svantaggio.

Che sia una sfida tra due diversi modelli di partito, è apparso chiaro fin dal primo momento.

I due contendenti l’hanno specificato anche nelle scorse ore. «Bonaccini è diverso da me, è il vecchio modello. Un Pd già visto. Serve più coraggio: diritti sociali e civili vanno tenuti assieme», ha detto Schlein prima di annunciare che, in caso di successo, metterà «fine al partito dei capi-bastone e dei cacicchi». Dal canto suo, Bonaccini è già proiettato verso il primo ddl da avanzare in caso di elezione al vertice del partito: «Una proposta di legge di iniziativa popolare per istituire il salario minimo legale dove non arriva la contrattazione collettiva».

Le primarie del Pd, ovviamente, offriranno ai leader locali l’occasione per contarsi. E, in questa prospettiva, la mappa dei big schierati con i due candidati, regione per regione, è piuttosto chiara. In Puglia, il governatore Michele Emiliano e il sindaco barese Antonio Decaro sono apertamente al fianco di Bonaccini, al pari del presidente campano Vincenzo De Luca. Per Schlein, invece, si sono spesi la presidente del Consiglio regionale Loredana Capone, l’attivista Titti De Simone e l’ex ministro Francesco Boccia.

In fermento anche la Basilicata, dove saranno 159 i seggi allestiti e oltre 500 i volontari impegnati per garantire la regolarità delle operazioni di voto: «Siamo in prima linea – spiega Enzo Amendola, ex ministro e commissario lucano del Pd – con forza e passione, per ricostruire il Partito democratico anche qui e continuare a lavorare sulla nostra identità politica, sui nostri valori di libertà e uguaglianza anche dopo le primarie».

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