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Sanità pugliese a caccia di 200 milioni per scongiurare il default. La strategia: coprire il buco evitando tasse

Lavori in corso alla Regione Puglia per trovare le coperture al buco della sanità da circa 450 milioni di euro. All’appello mancano circa 200 milioni di euro, ma la cifra è in via di definizione. L’assessore alle finanze Raffaele Piemontese è riunito in conclave da 48 ore, Pasquetta compresa, per provare a scongiurare lo spettro…

Lavori in corso alla Regione Puglia per trovare le coperture al buco della sanità da circa 450 milioni di euro. All’appello mancano circa 200 milioni di euro, ma la cifra è in via di definizione.

L’assessore alle finanze Raffaele Piemontese è riunito in conclave da 48 ore, Pasquetta compresa, per provare a scongiurare lo spettro dell’aumento dell’Irpef con l’invio a stretto giro di un commissario ad acta da Roma. Mettere le mani nelle tasche dei cittadini, trapela dalla riunione, è l’ultima delle ipotesi in campo, ma non si può escludere magari attraverso un prelievo minimo che possa risultare “indolore”. Ad ogni modo la manovra di rientro va completata per legge entro fine aprile.

Un risanamento forzoso per evitare di ritrovarsi nel 2024 con un deficit identico se non più alto dell’attuale stando al trend registrato nei primi quattro mesi del 2023. Di qui la convocazione dei massimi esperti di bilancio, a partire dal capo dipartimento del settore Lino Albanese, passando per il professor Pasquale Orlando a capo del settore spesa europea. Obiettivo rastrellare la parte di disavanzo non coperta dall’aumento del riparto nazionale del fondo sanitario, circa 250 milioni di euro e dall’una tantum rappresentata dal payback sui dispositivi per circa 240 milioni.

Ciononostante la coperta è corta (senza le due voci si sarebbe arrivati ad oltre 700 milioni di disavanzo) considerando i nodi strutturali del sistema sanitario pugliese: sotto-finanziamento dei fondi nazionali, costi covid non coperti dallo Stato, inflazione, bollette per l’energia, rinnovo dei contratti di lavoro per medici ed infermieri senza contare il crollo demografico con il calo della popolazione da 6 anni a questa parte che pesa per circa 100 milioni in meno ogni anno. Tant’è, ora bisogna rimboccarsi le maniche per far quadrare i conti. La copertura del deficit potrebbe avvenire attraverso una verifica puntuale degli accantonamenti di esercizio per individuare somme utilizzabili.

Nel frattempo ognuno dei 12 dipartimenti della regione Puglia, compresa la sanità, sta verificando la presenze di cosiddette economie vincolate. Avanzi di fondi relativi a progetti già realizzati che possono essere utilizzati per coprire il disavanzo. Un’operazione molto complessa che andrà avanti senza sosta nei prossimi giorni. Entro stasera, mercoledì, potrebbe arrivare un primo resoconto dell’attività di ricerca. Intanto stamane è convocata la commissione salute a Roma con le regioni, Puglia compresa, convocate per discutere delle questioni in caldo.

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