San Pietro Vernotico, la maggioranza di Argentieri cresce ma città e uffici restano ko

Cogliendo gli umori in città, in molti la descrivono come l’amministrazione del “volemose bene”. La maggioranza a sostegno della sindaca di San Pietro Vernotico, Maria Lucia Argentieri, raccoglie al suo interno tutto e il contrario di tutto. Nata sull’asse Pd-M5s e sulla difficile sintesi tra due personalità forti e contrapposte del centrosinistra come quelle di Pino Romano ed Elisa Mariano, poi la coalizione è stata allargata a FdI, con il commissario provinciale Luigi Caroli che ha dato il proprio avallo all’operazione. Ma c’è la possibilità che a breve le fila della maggioranza possano ingrossarsi ulteriormente. Il consigliere comunale, nonché segretario cittadino di Fi, Michele Lariccia, in questi mesi ha assunto un atteggiamento benevolo verso l’amministrazione, votandone anche alcune delibere. D’altronde, trattandosi di un piccolo comune, non ci sono simboli e neppure gradi di separazione politica. Così giustifica qualcuno il suq sampietrano.

Il problema è che le posizioni e gli interessi da comporre diventano tanti, troppi, e questo rischia di rallentare la vita amministrativa. Per accontentare tutti, alla fine si rischia di non accontentare i cittadini, che continuano ad ascoltare discorsi declinati al futuro e ad osservare azioni improntate all’arte del traccheggiamento.

C’è un solo dirigente comunale a gestire tante materie complesse e disparate. Avrebbe bisogno di supporto. Nel Piano di fabbisogno è prevista da mesi l’assunzione di un nuovo dirigente a tempo determinato, ma il tempo passa invano e la pila di pratiche si fa sempre più alta. Perché non si provvede all’assunzione? Mistero. Così, capita ad esempio che tutte le attività sportive si svolgano in una tensostruttura, mentre l’accogliente palazzetto comunale continui a versare in stato di abbandono, nonostante sia stata finanziata la sua riqualificazione e affidata l’esecuzione dei lavori. Anche in questo caso, silenzio assoluto sulle ragioni dell’immobilismo.

La vita amministrativa di San Pietro, d’altronde, è costellata di strutture chiuse, nonostante gli iter siano in fase avanzata. E problemi si registrano anche su un tema di stretta attualità: la violenza sulle donne. «Da maggio – denuncia l’ex sindaco Pasquale Rizzo, tra i pochi rimasti a presidiare i banchi dell’opposizione – non vengono pubblicate sull’albo pretorio le determine di pagamento in favore di chi gestisce il centro antiviolenza, che la nostra amministrazione aveva aperto». Quando ci sono troppi galli a cantare, non si fa mai giorno. È questa la sensazione diffusa in città, in attesa di un colpo di reni.

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