«Avere autobus elettrici, non inquinanti che uniscono i quartieri della città, con i primi passeggeri che saliranno già nel 2025 e i lavori che saranno ultimati nel 2026, vuol dire una risposta concreta, immediata, ed è la tutela dell’ambiente seria, non la tutela dell’ambiente che magari qualcuno da Bruxelles impone con tasse, divieti, limitazioni e regolamenti». Lo ha detto il vicepremier e ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, partecipando stamattina all’inaugurazione dell’avvio della fase di cantierizzazione del deposito mezzi rotabili destinati alla rete Bus rapid transit (Brt), opera destinata a rivoluzionare il servizio di trasporto pubblico urbano.
L’investimento complessivo per il progetto, che ammonta a circa 300 milioni di euro, è finanziato attraverso i fondi Next Generation Eu e prevede la realizzazione di due linee direttrici di bus elettrici veloci, Blu e Rossa, che collegheranno, rispettivamente, il quartiere Tamburi con la circonvallazione dei Fiori in Lama e il quartiere Paolo VI con Cimino.
«Sono contento perché è il più grande investimento sulla mobilità e il più grande appalto per i cittadini di Taranto», ha affermato Salvini. «Ci sarà modo di spostarsi, di viaggiare, di unire la città con un progetto ecocompatibile e finanziato completamente».
La mobilità sostenibile, ha aggiunto il sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci, «cambierà il modello economico di questa città, che era l’intenzione già dichiarata quando il ministro Salvini era al Viminale e si parlava dei fatti intorno all’Ilva e di come rendere questa città non più legata solamente all’Ilva, a partire dalla riconversione economica. È una bella giornata, simbolica e ricca di opportunità per questo territorio». Per il primo cittadino «l’idea del governo di un piano Mattei, di fare soft power in termini moderni con i Paesi dell’Africa e del Mediterraneo, passa anche, probabilmente, per dei buoni Giochi del Mediterraneo, per la Biennale italiana del Mediterraneo, e credo che il governo stia dimostrando di avere un’idea precisa per questa città, per un futuro che non sia la monocultura siderurgica, per quanto sia necessario recuperare asset industriali di valore per il Paese».
Il ministro e leader della Lega Salvini ha stretto la mano, per la foto di rito, al sindaco Melucci (che da tempo ha lasciato il Pd aderendo a Italia Viva e poi autosospendendosi in seguito a una crisi della maggioranza al Comune), ma ha precisato che la vicinanza politica «si ferma all’autobus».