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Salvini all’inaugurazione della Fiera del Levante: «Pnrr, se si rischiano ritardi è giusto spostare i fondi» – VIDEO

«L’obiettivo finale della gestione dei fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza è che tutti vengano coinvolti senza perdere un euro». E’ questo quanto dichiarato dal ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini, che ieri ha inaugurato l’86esima edizione della Fiera del Levante. Un tema, quello della gestione del Pnrr (e, in generale,…

«L’obiettivo finale della gestione dei fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza è che tutti vengano coinvolti senza perdere un euro». E’ questo quanto dichiarato dal ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini, che ieri ha inaugurato l’86esima edizione della Fiera del Levante. Un tema, quello della gestione del Pnrr (e, in generale, dei fondi europei), che ha visto negli ultimi tempi proprio la Puglia al centro del dibattito politico. Chiara, però, la visione del leader leghista sulla gestione dei fondi nei casi di opere in ritardo. «Se io so che i tempi per la realizzazione di una tratta ferroviaria o di un palazzo si protrarranno più a lungo – ha dichiarato Salvini – devo spostare quei fondi Pnrr e piazzarli altrove». Il nodo dei tempi imposti da Bruxelles pesa, infatti, sulla possibilità di beneficiare dei fondi, data la tassativa scadenza fissata al 2026. «Per quella data – ha dichiarato Salvini – i cantieri devono essere tutti chiusi».

Il ministro è poi intervenuto anche sul futuro dell’ex Ilva di Taranto. «Un’Italia senza Ilva non esiste – ha dichiarato il ministro rispondendo alle domande dei giornalisti sulla possibilità di chiusura dello stabilimento – spero che l’anno prossimo staremo visitando il cantiere per il Ponte sullo Stretto e in quell’occasione avremo bisogno di molto acciaio». Sulla decarbonizzazione dell’acciaieria tarantina, Salvini ha precisato: «La sostenibilità è fondamentale ma bisogna avere buon senso e non legarsi mani e piedi alla Cina. La salute è prioritaria, ma il lavoro non è un di più e lo metteremo al centro della prossima legge di Bilancio». Il leader del Carroccio ha anche tracciato la strada per quanto riguarda l’Autonomia differenziata. Il ddl Calderoli, infatti, spaventa e non convince la maggior parte degli amministratori del Mezzogiorno. «Ascolteremo le perplessità di sindaci e governatori sulla riforma – ha aggiunto Salvini – ma rimane una grande possibilità per colmare il divario tra Nord e Sud. Se c’è questa ferita, non è di certo per l’Autonomia che ancora non c’è». Se il Sud corre, secondo Salvini, «corre tutta Italia e possiamo tornare la grande potenza industriale che eravamo. Il meccanismo centralizzato ha dimostrato di non funzionare: credo che se la società pugliese accetti di lavorare con noi, l’Italia non dovrà temere nessun confronto».

Il leader del Carroccio ha poi elencato le priorità infrastrutturali del territorio pugliese. ««Come infrastrutture stiamo facendo il massimo in Puglia – ha dichiarato Salvini – Se arriviamo alla fine della Maglie-Leuca, se riusciamo ad andare in tre ore da Bari a Napoli, vuol dire che avremo unito il Paese». «La Puglia – ha concluso il ministro – è una terra dallo straordinario dinamismo e tanta voglia di crescere: la comunità sociale pugliese è tra le più coese e proiettate al futuro che ci siano».

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