L’accordo Pd-Calenda «mette tristezza, io non guardo in casa altrui ma c’è una simpatica ammucchiata di sinistra: Letta, Di Maio, Bonino, Calenda, Speranza». È un Matteo Salvini che parla già come se avesse la vittoria in tasca quello dal palco del lido Trampolino di Bari, dove il numero uno del Carroccio ha deciso di aprire la campagna elettorale in vista delle elezioni politiche del 25 settembre.
Ma l’accoglienza in terra pugliese non si direbbe troppo calorosa: niente pubblico da stadio ma una partecipazione in tono minore rispetto ad altri comizi per il leader della Lega. Forse perché il copione recita più o meno sempre uguale: no agli sbarchi degli immigrati, abolizione della legge Fornero, lotta alle droghe, fisco amico, niente ius soli. Cambia solo la data del voto, alla quale rivolge lo sguardo formulando una richiesta a nome di tutto il centrodestra. «Chiedo formalmente come Lega, e penso anche come centrodestra, che gli italiani possano votare la domenica e anche il lunedì mattina, a meno che qualcuno non voglia che voti il minor numero di persone» perché «limitare il voto alla sola domenica mi sembra un furto di democrazia». E delle sue scelte aspramente criticate in passato non sembra affatto pentirsi. «Sul fronte del contrasto all’immigrazione rifarei assolutamente tutto quello che ho fatto da ministro», dice ricordando che a settembre riprenderà il processo a suo carico. «Nel solo mese di luglio di quest’anno – ha rilevato – sono sbarcati più clandestini che durante tutto l’anno 2019. Io voglio un Paese in cui ci sia un’immigrazione controllata, positiva, qualificata, che porti valore aggiunto e rispetto. Avere miglia di sbarchi a settimana è impensabile».
Da un tema caldo a un altro: «Per me da settembre in avanti, tutti i bambini e tutti gli insegnanti devono poter andare a scuola, e senza mascherina, non si possono togliere altri mesi di scuola». Per Salvini «il Paese tornerà a correre ma quelli che verranno saranno mesi difficili. Occorrerà essere seri da stasera fino al 25 settembre: la campagna elettorale dovrà essere fondata sui fatti. Chiedo l’impegno di tutto il centrodestra, la firma degli amici Silvio e Giorgia, su un programma unitario basato su pochi ma concreti punti». Il sipario, come da consuetudine, cala sui selfie.
Fotoservizio di Luca Turi.