La giunta regionale ha impresso un’accelerata al disegno di legge per istituire l’Azienda zero in Puglia: una “nuova Asl” che promette di rivoluzionare il sistema sanitario rivendicata a gran voce dal gruppo di Azione in maggioranza, ma anche dal Pd.
E così, dopo il primo tentativo dell’autunno scorso andato a vuoto in Consiglio regionale con la proposta di legge del consigliere Fabiano Amati affossata dall’Aula, e dopo le successive promesse di avviare il percorso da parte dell’ex assessore alla Salute Rocco Palese, il tema ora è tornato di stretta d’attualità. Il governatore Michele Emiliano sembra intenzionato ad accelerare sul progetto e circola già una prima bozza del testo legislativo sull’azienda zero. Di che si tratta? L’istituzione di una nuova azienda sanitaria destinata ad assorbire le funzioni amministrative delle dodici aziende esistenti, fra Asl, ospedali ed Ircss, gestendo tutto il personale dedicato e razionalizzando l’amministrazione. In sostanza la nuova Asl gestirà tutti gli appalti e le forniture sanitarie centralizzando le gare per tagliare sprechi e doppioni. Si occuperebbe inoltre di organizzare tutto il personale sanitario, dalle assunzioni agli spostamenti passando per comandi e concorsi, oltre che dei contenziosi legali. Una svolta, insomma, che darebbe all’Azienda zero tutti i compiti non attinenti all’assistenza sanitaria lasciando così al resto delle aziende sanitarie solo la cura dei malati.
Ma non sarà semplice attuare il riordino considerando che in altre regioni, ad esempio, Calabria e Molise, i risultati ottenuti non sono brillanti. Tuttavia il modello pugliese potrebbe funzionare in presenza di un alto numero di aziende sanitarie, diverse fra loro, che spesso si sovrappongono e creano confusione in diversi settori, in primis la gestione del personale per non parlare degli appalti che registrano spesso differenze di prezzi consistenti fra un Asl e l’altra. C’è poi un ulteriore riflesso legato all’Azienda zero: quando verrà istituita bisognerà azzerare tutti i vertici delle dodici aziende sanitarie, compreso il board dell’Aress, l’agenzia sanitaria pugliese guidata da Giovanni Migliore. Si ripartirà da zero, in pratica, nominando nuovi manager sanitari ed andando incontro ai desiderata del gruppo di Azione che negli ultimi tempi ha rivendicato la rimozione dei direttori generali che (lo prevede una legge pugliese) non hanno rispettato i tetti di spesa per la farmaceutica. Alla guida della nuova azienda potrebbe finire Yanko Tedeschi, in procinto di essere nominato a fine 2023 quando il tema fu sollevato per la prima volta. Secondo i piani il disegno di legge dovrebbe essere licenziato dopo le elezioni amministrative e il G7 di metà giugno per approdare nelle Commissioni entro la fine dello stesso mese.