Rita Dalla Chiesa candidata in Puglia: «Stavolta ho detto sì al Cav»

«Per me la Puglia è una seconda casa e sono felice di dare avvio alla mia esperienza in politica proprio qui e con Forza Italia»: è al settimo cielo Rita Dalla Chiesa, volto storico della tv italiana, dopo l’ufficializzazione della sua candidatura al Parlamento nel collegio Molfetta-Bari.

Come nasce la sua candidatura?

«Non lo so, francamente. So solo che sono felice. Ci ho riflettuto tanto perché sento una forte responsabilità, anche perché la Puglia è per me una seconda casa».

Eppure “Repubblica” ha subito scritto che, negli ultimi anni, lei è venuta in Puglia solo per presentare i suoi libri…

«Ho un legame affettivo fortissimo con la Puglia. I miei genitori si conobbero a Bari. Con Fabrizio (Frizzi, compianto presentatore televisivo e marito di Dalla Chiesa, ndr) andavamo in vacanza a Santa Maria di Leuca. Spesso vado a trovare il mio amico Al Bano a Cellino San Marco. Adoro Conversano, Monopoli, Brindisi, Lecce. Senza dimenticare che ho lavorato per Telenorba e Radionorba, oltre a seguire gli appuntamenti di Battiti Live. “Repubblica” ha toppato».

La sua candidatura ha creato malumore tra i militanti pugliesi, vero?

«Non lo so e non voglio entrare in queste logiche. Dobbiamo essere uniti per il bene degli elettori».

Intanto c’è chi parla della sua candidatura come di un diktat di Silvio Berlusconi: aver lavorato per decenni a Mediaset l’ha avvantaggiata?

«Sono entrata in Mediaset nel 1984 e col presidente Berlusconi ho un legame di affetto profondo che prescinde dal mio lavoro. Non mi sono mai rivolta a lui per elemosinare una trasmissione, figurarsi una candidatura. L’ho sempre difeso dagli attacchi ingiusti, assurdi e cattivi di cui è stato bersaglio, soprattutto sui social. Bisogna mettere l’odio da parte una volta per tutte».

Perciò ha scelto Forza Italia?

«Sì. C’è troppo odio in giro. Anni fa Giorgia Meloni mi chiese di candidarmi a sindaco di Roma: rifiutai perché non mi sentivo sufficientemente strutturata. Poi Berlusconi mi propose di candidarmi al Senato e anche in quella circostanza rifiutai».

Cos’è cambiato?

«C’è un tempo per tutto e adesso sento di poter offrire il mio contributo in un partito moderato di centrodestra come Forza Italia».

Ne ha parlato con suo fratello Nando e sua sorella Simona, entrambi ex sottosegretari in governi di centrosinistra?

«Li ho avvisati appena mi è stata proposta la candidatura. Mi hanno incoraggiato a fare questa esperienza. Siamo molto uniti».

È pronta a sfidare Emiliano e Decaro?

«Antonio Decaro è un amico. Lo stimo molto, ha fatto tanto per Bari e non andrò mai allo scontro con lui. E anche con Emiliano ho un ottimo rapporto».

Quali battaglie porterà in Parlamento, in caso di elezione?

«Sicuramente mi batterò per sicurezza e stipendi adeguati alle forze dell’ordine e per il sostegno ad artigiani, commercianti, agricoltori e piccoli imprenditori pugliesi. Senza dimenticare la tutela degli animali per la quale mi spendo da anni».

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