Via libera al nuovo piano di rotazione dei dirigenti della Regione Puglia: una delibera finita nel dimenticatoio e riesumata per dare un segnale politico al gruppo di Azione che nei giorni scorsi aveva chiesto la rotazione di capi di dipartimento, dirigenti e direttori generali di Asl e ospedali. Un tentativo di dare risposte per ripristinare l’immagine di una Regione che vuole dare segnale di discontinuità dopo le ondate di inchieste e arresti che hanno colpito il centrosinistra.
La delibera ritocca il vecchio piano di rotazione fissando una tempistica minore di permanenza per i 257 dirigenti regionali sparsi nelle 62 sezioni legate agli assessorati. Da sei anni al massimo il limite scende a cinque anni a seconda della valutazione del rischio di corruzione del settore considerato. Tre i livelli di partenza, alto rischio, medio e basso. In questo caso non conta il passato e, quindi, lo stato attuale delle piante organiche con un intervento che assomiglia molto a un’operazione di facciata rivolta quasi esclusivamente al futuro. Azione, di contro, aveva rivendicato un atto più coraggioso con una rotazione effettiva e in tempi brevi dei ruoli apicali della Regione Puglia per “snidare” eventuali condotte anomale collegate a rapporti consolidati e duraturi sempre con lo stesso personale: un avvicendamento forzoso per prevenire rischi ed evitare dinamiche corruttive legale proprio al permanere delle stesse figure negli stessi uffici.
Rimane fissato a nove anni, invece, il termine di rotazione per i dirigenti a medio e basso rischio, a differenza di altre Regioni dove il limite è di dieci anni. Quanto ai dieci potenti capi di dipartimento, al segretario generale e al direttore della comunicazione istituzionale, sono in corso le procedure il nuovo reclutamento (i contatti in essere sono scaduti il 20 aprile). La giunta ha preso atto della presentazione di 193 candidature ed è stato nominato il gruppo di lavoro regionale che dovrà valutare i requisiti di ammissibilità. Ma è certo sin d’ora che gli uscenti non potranno essere trasferiti ad altri incarichi, come chiedeva il leader di Azione Fabiano Amati, in quanto tutti hanno presentato domanda per la riconferma nel ruolo, ma nello stesso settore di appartenenza. Così come per il momento non sarà possibile stabilire la rotazione dei manager sanitari di Asl e ospedali, pur ricorrendone i presupposti, per esempio lo sforamento della spesa farmaceutica, in quanto la Regione Puglia in assenza di una copertura legislativa teme l’apertura di una valanga di ricorsi e contenziosi.