Regione Puglia, La Scala: «Vero, vogliono candidarmi. Legalità la mia delega ideale»

«Qualcuno già comincia a chiedermi posti di lavoro»: scherza Antonio La Scala, l’avvocato che potrebbe essere candidato alle prossime regionali. Non alla carica di presidente, come egli stesso precisa, ma comunque per «un ruolo importante». Il penalista, per tre anni coordinatore del nucleo di ispettori che vigila sulla sanità pugliese, conferma l’indiscrezione in base alla quale diversi partiti starebbero pensando a una sua discesa in campo. «Sì, ho ricevuto proposte da ambo le parti – chiarisce La Scala – Un pourpaler volto a sondare la mia disponibilità».

La riposta

A questi “ammiccamenti” il penalista, tra i massimi esperti di diritto penale militare e diritto penale d’impresa oltre che di reati contro la pubblica amministrazione, racconta di aver risposto con grande franchezza. «Non mi riconosco in una politica che parla soltanto di poltrone da spartire e non di valori da difendere – aggiunge La Scala – Se poi mi fosse offerto un ruolo tecnico, accetterei immediatamente». E se si trattasse dell’assessorato regionale alla Legalità? «Perché no – dice l’avvocato – Qualcuno mi ha detto che sarei la figura ideale per ricoprire quel ruolo. Anzi, in occasione delle ultime amministrative, un candidato sindaco in un comune del Barese mi ha detto: “Se mi eleggono, ti do la delega alla Legalità perché così tutti sapranno che alla mia giunta non si possono rivolgere strane proposte”».

L’impegno

Insomma, La Scala non chiude la porta a impegno politico in senso lato. Magari in anti-corruzione e sanità, settori in cui ha maturato una notevole esperienza. «La normativa a tutela della legalità è completa – prosegue La Scala – ma bisogna tener conto di quella illegalità diffusa e alimentata dagli assenteisti, da chi timbra il cartellino e poi va a fare la spesa, da chi agevola le turbative d’asta: ecco, su questo fronte spingerei non solo per la rotazione dei dirigenti ma anche e soprattutto per controlli sempre più frequenti». E sulla sanità? «Lì bisogna agire sulle liste d’attesa imponendo ai medici di effettuare più visite, acquistando macchinari per le strutture e soprattutto seguendo il criterio della meritocrazia». Parole che sanno di manifesto politico e alle quali La Scala aggiunge una valutazione: «In Regione ci sono dirigenti e funzionari preparatissimi e votati al sacrificio. Ma purtroppo prevale la tendenza a distribuire gli incarichi in base non al merito, ma alle convenienze politiche».

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