Come annunciato lunedì scorso, i gruppi di centrodestra del Consiglio regionale della Puglia hanno depositato la mozione di sfiducia al governatore Michele Emiliano.
La mozione è stata presentata da Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia e La Puglia domani.
A comunicarlo è il capogruppo di FdI, Francesco Ventola. «Emiliano – afferma – non solo non si è dimesso, ma ha dato vita a un mini rimpasto senza logica. Ma di questo avremo modo di parlarne quando la mozione di sfiducia che abbiamo depositato, oggi come preannunciato, e che sarà discussa in aula: noi ci auguriamo che avvenga il prima possibile, vale a dire il prossimo Consiglio convocato per il 7 maggio. È qui – conclude – che il presidente Emiliano dovrà dar conto non al centrodestra ma ai cittadini pugliesi».
Sul mini rimpasto voluto da Emiliano interviene anche il gruppo consiliare di Forza Italia: «Un giro di poltrone richiesto dalla Schlein all’indomani dell’ultimo caso giudiziario», commentano Paride Mazzotta, Napoleone Cera, Paolo Dell’Erba e Massimiliano Di Cuia. «Le richieste del segretario del Pd ad Emiliano erano chiare – proseguono -, ne hanno parlato tutti i giornali per giorni. Emiliano ha sostituito l’assessore Rocco Palese e l’assessore Anna Grazia Maraschio. Con tutta evidenza, la montagna ha partorito il topolino».
Per i consiglieri di Forza Italia «la sostituzione di Palese ha ragioni chiare, risponde alla richiesta di ripristinare un perimetro di coalizione preciso, ergo senza esponenti provenienti dal centrodestra. La sostituzione dell’assessore Maraschio, invece, resta un mistero. Non abbiamo mai condiviso l’impostazione politica della delegata all’Ambiente – sostengono gli esponenti di Forza Italia – ma abbiamo sempre riconosciuto che si tratti di una persona perbene e di spiccata provenienza di sinistra. Quindi, perché sostituirla? Emiliano a riguardo non ha dato alcuna spiegazione, ma secondo noi sarebbe il caso di vederci chiaro. E, soprattutto, di domandare alla Schlein: è soddisfatta di questo rimpasto? Ritiene che le sue richieste siano state esaudite? Se la risposta dovesse essere sì – concludono – non sarebbe solo Emiliano a gettare fumo negli occhi dei cittadini, ma anche il suo segretario nazionale».