Una valanga di ricorsi giudiziari rischia di bloccare le 650 nuove assunzioni previste alla Regione Puglia a seguito del maxi-concorso espletato nei mesi scorsi.
A denunciare il rischio Antonio Tutolo, presidente della Commissione Lavoro, che ieri ha convocato d’urgenza in audizione l’assessore al Personale Gianni Stea e i dirigenti del dipartimento.
La principale preoccupazione riguarda la valutazione dei titoli inseriti nel bando di concorso che, secondo le centinaia di segnalazioni pervenute, nasconderebbero presunte irregolarità.
In particolare, stando alla ricostruzione del presidente Tutolo, ci sarebbe un errore di valutazione fra il titolo di ammissione specifico per la laurea quadriennale vecchio ordinamento che verrebbe ingiustamente calcolato alla pari della laurea triennale. Di più, in ogni profilo specifico del concorso sarebbe stato attribuito un punteggio maggiore solo ai candidati in possesso del biennio di specialistica. Una presunta ingiustizia fra titoli presi in epoche diverse che i partecipanti potranno eccepire aprendo una pericolosa guerra giudiziaria con la regione Puglia.
Di diverso avviso l’assessore Stea che ha rassicurato tutti. «Le 27 commissioni esaminatrici di concorso – ha detto Stea – hanno interpretato all’unanimità la lettera del bando e le linee guida in esso contenute, con lo stesso trattamento di valutazione dei titoli». L’assessore s’è detto certo di poter completare l’iter concorsuale entro il mese di novembre. Stesso termine è stato dato per l’espletamento dei concorsi per i profili C, B3 e autisti, dove sono arrivate 140 mila domande di partecipazione. Ma a fronte delle altre eccezioni sulla questione titoli da parte dei commissari, fra cui il consigliere regionale Luigi Caroli, Fratelli d’Italia, è intervenuto il direttore del Dipartimento Lavoro Ciro Imperio.
«Il bando di concorso – ha spiegato – richiedeva come titolo di ammissione la laurea triennale specifica secondo le classi di concorso bandite. Le commissioni hanno poi verificato il titolo di ammissione e quelli aggiuntivi, ma quello di ammissione non è stato valutato. Su 133mila candidature, non risulta presentato un solo ricorso giudiziario, ma qualche decina di opposizioni in autotutela». Risultato: il dirigente non ravvisa illegittimità in quanto il bando è stato costruito in base alle esigenze dell’amministrazione regionale. Ma anche nel caso in cui più concorrenti si rivolgessero al giudice amministrativo la Regione andrà avanti con le assunzioni.