Avanti a passo di lumaca verso il rimpasto di giunta. Il governatore Emiliano non ha fretta di chiudere la partita, anzi. «Ci vuole calma e pazienza», ha raccomandato al suo staff nel fine settimana. Anche perché in queste ore la priorità va al “caso Pisicchio” per via dell’sms che il presidente avrebbe inviato all’ex assessore prima dell’arresto.
Occorre dunque una riflessione sul destino dell’esecutivo. Ad oggi la squadra non è pronta e, soprattutto, non esiste un’ipotesi di ritocco per attuare il “cambio di passo” imposto dalla segretaria Pd Elly Schlein. Un rinnovamento in realtà chiesto per primo dal leader Cinque Stelle Conte che ha ritirato nelle scorse settimane i suoi eletti dalle postazioni di governo alla Regione Puglia.
L’unica certezza è che non ci sarà l’azzeramento dell’esecutivo evocato all’inizio dalla segretaria del Pd. Innanzitutto perché le scelte sono limitate per il governatore costretto a pescare otto dei dieci assessori dal consiglio regionale dove la maggioranza continua a perdere pezzi. Ad oggi potrebbe valutare 28 consiglieri, ma dal computo deve togliere chi ha già un ruolo nelle commissioni, i fuoriusciti dal Pd, le posizioni critiche del gruppo di Azione e di altri peones. A questo si aggiunga che molti degli eletti hanno già fatto sapere di non essere interessati all’ingresso in giunta.
Tutti ad eccezione della consigliera Pd Debora Ciliento della Bat che potrebbe rimpiazzare l’ex assessora ai trasporti Maurodinoia. Difficoltà oggettive a varare il rimpasto, anche tenendo conto che Emiliano dovrebbe rispettare il peso politico dei gruppi, la parità di genere, la rappresentanza territoriale. Più semplice, invece, trovare due personalità di alto spessore per rimpiazzare i due assessori tecnici, Rocco Palese alla sanità e Anna Grazia Maraschio all’ambiente. Mentre Palese, uscito da Forza Italia nel 2018, non ha un partito alle spalle che lo difende, Maraschio ha dalla sua Sinistra Italiana con i leader Fratoianni e Vendola che si sono messi di traverso per la sua eventuale sostituzione. Suonerebbe come un atto di accusa contro l’assessora salentina per colpe e responsabilità che in realtà non ha affatto.
Sia come sia il presidente regionale sta valutando alti profili soprattutto dal mondo della cultura, mentre sono tramontate le ipotesi di inserire in giunta magistrati in pensione o rappresentanti delle forze dell’ordine.